anche se il topic è relativamente datato, vorrei dire qualcosa riguardo quest'argomento, partendo dal presuposto che l'apnea si allena con l'apnea, (quindi esercitarsi sempre, eventualmente anche in piscina d'inverno) ci sono delle piccole accortezze che un sub potrebbe prendere in considerazione. Una cosa essenziale durante le fasi della respirazione è l'assetto, ovvero è importante avere un assetto neutro a polmoni semivuoti, ciò vuol dire che se tratteniamo il respiro dopo aver quasi svuotato i polmoni, dovremmo rimanere sul pelo dell'acqua senza affondare, quindi via i piombi di troppo dalla cintura. Ciò ci consente di rilassarci e non "affannarci" per rimanere a galla prima dell'immersione. La respirazione poi dovrà essere lenta, senza iperventilare, con l'accortezza di svuotare bene i polmoni durante la fase di espirazione e, prima di scendere eseguire tre respiri profondi e poi giù…… so che ciò che ho scritto è molto limitativo, ma se posso essere utile nel mio piccolo postate pure….. >calabria>

ciao tispin, sono daccordo con te che l'iperventilazione serve, anzi potrebbe servire ad accumulare anzi a saturare i tessuti di ossigeno, l'unico inconveniente sicuramente di non poco conto è il fatto che iperventilando si percepiscono con maggior ritardo le contrazioni diaframmatiche tipiche da fame d'aria… in pratica quando si presentano le contrazioni, sopra la nostra testa ci potrebbero essere troppi metri d'acqua andando incontro a potenziale sincope, al contrario effettuando una efficace ventilazione le contrazioni sarebbero il giusto avviso che l'ossigeno sta iniziando a scarseggiare e che è ora di risalire, lasciando tutto il tempo per farlo. ovviamente tutto ciò vale quando ci si spinge a profondità impegnative dove la risalita è parte fondamentale della battuta. >>calabria>>