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Attenzione pesci tropicali nel Mediterraneo

Forum SEGNALAZIONI DAL WEB Attenzione pesci tropicali nel Mediterraneo

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  • Si chiama Lagocephalus sceleratus, ma è più noto come pesce palla argenteo: vive nelle fasce tropicali dell’oceano Atlantico e di quello Pacifico. Ma da qualche anno, complice l’innalzamento della temperatura, ha varcato le Colonne d’Ercole del Canale di Suez, e dal Mar Rosso ha colonizzato il Mediterraneo orientale: oggi si trova di frequente, anche vicino riva, nei pressi dell’isola di Rodi, sulle coste turche, egiziane e israeliane.

    144318.jpg

    Non bisogna lasciarsi trarre in inganno dalla sua espressione un po’ assente. L’animale in questione è pericolosissimo: perché il suo organismo produce una sostanza altamente tossica (tetrodotossina) in grado di provocare paralisi muscolari, fino alla morte, anche nella specie umana.
    Quella del Lagocephalus è solo una delle oltre 900 specie aliene provenienti da habitat più caldi che stanno lentamente prendendo piede anche nel mare nostrum. Dell’avanzata tropicale fanno parte, per esempio, anche il barracuda o il pesce flauto (Fistularia commersonii). Un’invasione biologica che ha gravi conseguenze anche a livello della catena alimentare di piante e pesci locali, che ne risulta sconvolta, soprattutto quando gli invasori sono velenosi o carnivori, e diventano specie dominanti rispetto a quelle indigene. Lo conferma uno studio condotto nell’arco di quattro anni lungo le zone costiere dell’isola di Rodi da Stefan Kalogirou, del dipartimento di ecologia marina dell’Università di Goteborg.

    Purtroppo, ammette Kalogirou, non è semplice definire nel breve periodo quali potrebbero essere le reali ripercussioni sul territorio: studi del genere hanno bisogno di essere valutati sul lungo periodo, e fino ad ora nessuno ha dato troppa importanza a questi fenomeni in atto nel Mediterraneo. Così il ricercatore, oltre a interpretare gli effetti di questi fenomeni, lancia un monito a livello europeo sull’importanza della valutazione dell’impatto ambientale di queste nuove specie, la cui presenza, oltre ad interferire sul presente ecosistema, potrebbe ripercuotersi sullo sviluppo socioeconomico delle popolazioni costiere.

    fonte: http://www.accademiadelmonferrato.com

    [hr]

    palla.jpg
    Se doveste catturare un esemplare di pesce palla argenteo non toccatelo assolutamente.

    da altre parti ho letto che la pericolosità è data solo dal consumo delle carni…
    non credo che toccandolo si muoia , anche perchè il veleno non penetra nella pelle senza pungiglioni o spine !! in ogni caso spero di non trovarmelo mai all'amo!  <xcalabria>x<

    10/03/2012

    Un pesce palla "letale" pescato nello Stretto Ha abboccato a 150 metri dalla riva messinese

    Alessandro Tumino
    Messina
    Già da un decennio è penetrato, e semina paura e spesso provoca la morte di quanti se ne sono cibati, nel bacino del Mediterraneo. Dapprima, tra il 2003 e il 2005, è stato pescato e consumato nelle acque di Turchia, Egitto, Israele, con una decina di avvelenamenti mortali, nel 2007 è arrivato all'isola di Rodi, con l'allarme delle autorità greche.
    Da ieri mattina, erano circa le 11.30, il velenosissimo pesce palla argenteo, Lagocephalus Sceleratus, che un tempo viveva solo negli Oceani, e rappresenta una delle creature marine più letali, a causa della tetradotossina contenuta in diversi suoi organi e nella pelle, ha fatto la sua comparsa nello Stretto, ad appena 150 metri dalla riva messinese, davanti al villaggio di Contemplazione. A tirarlo su con una lenza è stato Francesco Billé, 36 anni, del vicino borgo di Sant'Agata, pescatore professionista, più volte impegnato in suggestive battute nello Stretto assieme alle troupe del programma Rai "Linea Blu".
    L'uomo, che pescava "occhiate" usando per esca gamberetti, ha subito avvertito che all'amo s'era attaccato un pesce particolarmente forte. Ancor di più s'è reso conto della singolarità della preda quando l'ha visto fuoruscire dal pelo d'acqua («con la testa verso il basso come uno spada») e poi, una volta sulla barca, tirare fuori gli aculei e gonfiarsi a dismisura, assumendo le forme più strane. Qualcosa di più e di peggio dei consueti pesci palla tanto che Billé, dopo aver provveduto a fotografarlo per informare le autorità scientifiche, ha preferito rigettarlo in mare: «L'ho fatto perché sulla riva mi aspettava la bambina, mia figlia di 10 anni, che vuole ogni volta toccare i pesci, specie quelli più particolari, e non volevo che lei corresse il minimo rischio». L'intuizione è stata azzeccata: come accertato dalla Guardia Costiera tramite i raffronti fotografici, si trattava effettivamente di un esemplare di circa 40 centimetri del pesce palla argenteo, il Lagocephalus Sceleratus, appartenente alla famiglia dei Tetraodontidi, storica causa di tante morti in India e in Giappone, dove peraltro alcuni cuochi ne cucinano le parti non letali, ancorché lievemente tossiche, per un incauto, sconsigliato, sushi… estremo.
    Tornando alla terribile pericolosità di questo pesce, deriva dall'ingestione della tetradotossina contenuta nel fegato, negli organi sessuali e nella pelle: «Determina l'arresto degli impulsi nervosi – ricorda, in una nota, la Guardia Costiera – conducendo a paralisi totale, blocco della respirazione e morte per soffocamento».
    La Guardia Costiera di Messina ha lanciato l'allerta a tutti i pescatori messinesi, specie i tanti dilettanti della lenza. Come riconoscerlo? «Presenta una larga e vistosa banda argentea che scorre sui fianchi e misura circa 40 centimetri, la testa è massiccia con il muso arrotondato. Non si vuole creare allarmismo – scrive la Capitaneria – ma è necessario prestare la massima attenzione per non confonderlo con altre specie ittiche simili».

    fonte: gazzettadelsud.it
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    Quote:
    da altre parti ho letto che la pericolosità è data solo dal consumo delle carni…
    non credo che toccandolo si muoia , anche perchè il veleno non penetra nella pelle senza pungiglioni o spine !!

    Poichè la tetrossodina prodotta dal fegato è contenuta anche nella pelle, in alcuni soggetti predisposti può causare gravi sintomi anche per contatto, fino alla morte per paralisi e conseguente soffocamento. Quindi meglio andarci piano se si dovesse avere a che fare con uno di questi simpatici pinnuti.

    notizie sconvolgenti per alcuni versi, per altri elettrizzanti, com'è ben noto la carenze delle specie endogene è da attribuirsi all' uomo che ha straziato il mare con i suoi prelievi scriteriati, senza fermo della pesca i nostri mari sono destinati a vasche da bagno(e non nascondo che ciò mi ha portato quasi all' abbandono della pesca per sconforto ma questa è un altra storia).

    Sappiamo già tutti che questo fermo pesca non avverrà mai dunque l' unico modo di ripopolamento del mediterraneo è l' arrivo di specie alloctone come queste dei mari tropicali, io sono abbastanza giovane non ho vissuto gli albori della pesca mediterranea e come me moltissimi, dunque non nego che la possibilità che nuove specie si affaccino sul mediterraneo mi attrae abbastanza.
    Fermo restando che alcune di queste specie sono troppo invasive sia per caratteristiche(pesce palle appunto) sia per abitudini alimentari(pesce serra per es. croce e delizia di ogni spinner).

    Mi auguro solo che l' arrivo di nuove specie non comporti la scomparsa totale dei "nostri" pinnuti e che sia possibile una sorta di convivenza, anche se la vedo dura in quanto in natura vige la legge del più forte e i pesci tropicali hanno tutt' altro caratterino  <xxcalabria>x< .

    Comunque ottima segnalazione domenico, un saluto.

    Quote:
    Mi auguro solo che l' arrivo di nuove specie…

    a quanto pare anche 2 specie di barracuda tropicale, qualche specie di ricciola, addirittura un granchio … non ci resta che aspettare tarpoon e qualche squalo a riva ……….. "venghino! venghino!  venghino pure "
    ..
    ..
    ..mi troveranno sulla spiaggia armato fino ai denti :D

    Mi auguro solo che l' arrivo di nuove specie…

    a quanto pare anche 2 specie di barracuda tropicale, qualche specie di ricciola, addirittura un granchio … non ci resta che aspettare tarpoon e qualche squalo a riva…

    E i GT dove li lasciamo?

    Bel post shark. La pesca è meravigliosa come sport ed è meglio essere informati su tutto. A volte non si sa mai cosa ci riserva la fortuna all'amo. La prudenza non è mai troppa. Quando ero alle prime armi, pescai una bella tracina, ma io non la conoscevo come specie, mi ricordo che stavo per prenderla con le mani per slamarla ma poi mi dissi che era meglio prendere lo straccio. Quella volta mi andò bene. Poi, a casa, ricercando la specie di pesce, mi resi conto del pericolo che imprudentemente avevo corso.

    Mmmmaaaahhhh!
    Chissà dove arriveremo!
    Si sà se è aggressivo nei confronti dell' uomo?

    1

    ture

    @ture

    Partecipante

    la cattura di vari esemplari di questa specie era stata riportata l'anno scorso lungo le coste ioniche del reggino sul sito da un utente del forum di cui ora non ricordo il nick name!!!!

    Sì è vero, l'anno scorso ci sono state altre catture, lo ricordo benissimo.

    ….confesso che anche io, parlando di tropicalizzazione del mediterraneo, ho pensato ( sperato ) al GT………anche' perche' in fondo penso nn ci sia altro da fare che adeguarsi a questi cambiamenti visto che l' uomo da molto molto tempo a questa parte nn  si e' mai prodigato di difendere e preservare la natura……………………….piuttosto il contrario…. e poi faccio i complimenti a shark, poiche' e' sempre bene ricordare che in mare una piccola distrazione o leggerezza puo' essere fatale.Ciao raga'…Ps: …..mi sa che se GT e Tarpon emigrano dalle mie parti lo fanno per mettersi a dieta…

    Grazie per la segnalazione!!  numero 1  Ancora mi ricordo di quando pescai la mia prima tracina, ignaro delle conseguenze che ne derivarono dal contatto… che tris(di spine, non ne ho evitata nemmeno una)!!!

    ….confesso che anche io, parlando di tropicalizzazione del mediterraneo, ho pensato ( sperato ) al GT………anche' perche' in fondo penso nn ci sia altro da fare che adeguarsi a questi cambiamenti visto che l' uomo da molto molto tempo a questa parte nn  si e' mai prodigato di difendere e preservare la natura……………………….piuttosto il contrario…. e poi faccio i complimenti a shark, poiche' e' sempre bene ricordare che in mare una piccola distrazione o leggerezza puo' essere fatale.Ciao raga'…Ps: …..mi sa che se GT e Tarpon emigrano dalle mie parti lo fanno per mettersi a dieta…..

    Ragazzi, scusate, che intendete per GT?

    giant travellary!! il pesce principe della pesca sportiva a mio avviso, insieme ai tarpon!

    Purtroppo è vero!! Le specie tropicali, piano piano, si stanno facendo strada nel mediterraneo! Infatti anche da me in Sardegna, nelle acque di Cala Gonone (NU), è stato ritrovato un tipico granchio tropicale (Percnon Gibbesi), come ci sia arrivato ancora non si sa!!!
    Per quanto riguarda il pesce palla, è un pesce davvero pericoloso, la tetradotossina è uno dei veleni più potenti in natura, ne bastano pochi milligrammi per uccidere un'uomo! Se vi capitasse di pescarlo, la cosa migliore da fare è tagliare il finale è rigettarlo in acqua!!!

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