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Forum › NORME E LEGGI SULLA PESCA › dubbi su regole pesca in estate da spiaggia
Grazie Oltremare.
L'art. 1 di questa ordinanza prevede che la stagione balneare dura l'intero anno solare.
L'apertura al pubblico per la balneazione è consentita però dal 1 maggio al 30 settembre.
L'art.2 in effetti, al primo comma dice che è riservata alla balneazione per 24 ore al giorno la zona di mare fino alla distanza di 200 metri dalla riva.
Tuttavia quest'articolo, secondo me, riguarda sempre lo stesso titolo e cioè le disposizioni generali per le attività turistiche balneari.
L'art.2 in effetti tratta delle zone di mare riservate alla balneazione.
Secondo me, non si può pescare nelle zone di mare "riservate alla balneazione" e quindi laddove ci sia uno stabilimento balneare o un cartello che riservi quel tratto di costa esclusivamente alla balneazione.
Ma per il resto, sulle spiagge libere, dovrebbe valere l'art. 3 "Prescrizioni sull'uso del demanio marittimo" che in effetti vieta molte attività sulle spiagge libere ma non la pesca sportiva.
Quindi secondo me si potrebbe pescare a qualsiasi orario se non ci sono cartelli di riserva esclusiva della zona alla balneazione.
Ma per il resto c'e tanta confusione.
E' comunque strano che l'ordinanza in questione non accenni in nessun modo alla possibilità di esercitare la pesca sportiva.
Un simile categorico divieto, secondo me, andrebbe previsto in modo esplicito, altrimenti a che serve il permesso o la licenza di pesca se poi non si può pescare praticamente mai?
Del resto, l'Ordinanza in questione non fa minimamente riferimento a qualche deroga del DPR 1639/68 che regolamenta la pesca sportiva in Italia, e, quindi, a mio parere, a maggior ragione dovrebbe valere la disciplina generale che consente la pesca sportiva se non espressamente vietata.
Se trovo qualche precedente di giurisprudenza sarò fortunato e lo pubblicherò. Speriamo bene.
Le concessioni demaniali marittime non sono destinate solamente alla balneazione ma anche ad altre attività che non necessariamente si svolgono nel periodo estivo e di ferie. Esistono ristoranti, discoteche, centri ricreativi e stabilimenti posti sugli arenili che funzionano tutto l'anno di conseguenza la stagione balneare (in senso lato) dura 12 mesi. Particolare riguardo ha poi il legislatore per il periodo riservato alla balneazione vera e propria (maggio/settembre in questo caso) per il quale detta specifiche prescrizioni per l'incolumità dei bagnanti fra cui il divieto di pesca.
A me sembra che tu voglia intraprendere una sorta di battaglia contro i mulini a vento e non devo essere certo io a ricordarti che fine fece il caavaliere di Cervantes.
Concordo che il nostro sistema normativo sia un ginepraio ma posso dirti che sopra ogni cosa prevale il buon senso della persona che fa desistere qualunque pescatore dall'aprire le canne su una spiaggia libere in pieno agosto a prescindere dalla presenza di stabilimenti balneari o cartelli indicatori.
A proposito, la legge prescrive che ad essere segnalate siano le zone "NON BALNEABILI" e non quelle BALNEABILI.
Dove abito io tutta la fascia costiera da lignano sabbiadoro a punta sabbioni (almeno 150km di spiaggia) che frequento sia per pescare che per altro è tutta balneabile ed esiste solo sabbia e stabilimenti balneari ad esclusione di un tratto ancora brado ma rischioso la notte..guarda ti dirò che sopratutto ad agosto io da pescatore mi vergogno a vedere i classici pescatori della domenica che pescano in pieno giorno dai moli flangituffi..io anche se arrivo presto per prendermi un tratto di spiaggia prima delle 8 non apro le canne..non perché non mi va di pescare ma perché so che ce una regolamentazione anche locale in cui basta andare in internet o chiedere in un negozio di pesca che vieta la pesca prima delle 8di sera..poi i classici italiacani o i turisti stranieri fanno quello che vogliono..tanto quasi nessuno dice niente ma tralasciando la sporcizia che lasciano (ormai evito i flangituffi perché infestati da ratti..) li c è gente che prende il sole o che va in acqua ed a me darebbe fortemente fastidio andare in acqua col pirla di turno che lancia i piombi dove gli capita
poi certe regolamentazioni sono assurde come il divieto di pesca ai non residenti nella laguna di grado o di marano…o molto vaghi ad esempio a caorle dove leggendo un fantaregolamento sarebbe vietata la pesca anche di notte..ovviamente molto fantascientifico..
Io sono dell opinione che per evitare noie da giugno a meta settembre solo notturne..poi la spiaggia si svuota e si riempie il mare ma evito lo stress della gente ..al limite vado in foci o quei pochissimi luoghi tranquilli..poi da settembre si finisce di sperimentare ed inizio a pescare seriamente
Sul buonsenso sono d'accordo, ovviamente. Anche a me dà fastidio solo vedere i pescatori sportivi, chiamiamoli così, che sotto l'ombrellone, tra la gente, con la sdraio, sono a pescare con la canna.
Tuttavia non sono d'accordo sul fatto che nella zona di Taranto non si possa esercitare la pesca sportiva praticamente mai in quanto ancora non ho trovato un divieto esplicito in tal senso.
Essere "beccati" a pescare a novembre e sanzionati perchè la stagione balneare dura tutto l'anno e quindi non si potrebbe pescare mai, invita a fare opposizione contro l'eventuale verbale non fosse altro per la confusione, l'incertezza e la difficile interpretazione delle Ordinanze in questione.
Avere un DPR, e quindi una Legge dello Stato, che regolamenta la pesca sportiva senza porre particolari limiti di orari, avere la normativa sulla licenza di pesca sportiva, anch'essa di livello statale, mi dà la certezza che io ho dei diritti e che posso pescare. Le Ordinanze locali se non sono chiare e se non vietano esplicitamente determinate attività, secondo me, non possono derogare alla normativa statale.
Il Don Chisciotte l'ho letto ed è uno dei miei libri preferiti; forse avrà perso la battaglia contro i mulini a vento, ma alla fine il cavaliere magro ha vinto… ahahahah.
Su questo eugenio ti do pienamente ragione sopratutto perché non riguarda solo taranto ma è una questione di tutta italia o quasi..solo le acque dolci ma per lo più quelle salmoniche hanno chiare regolamentazioni ma sia perché si paga la provincia-regione-stato oppure sono sotto concessioni..mentre già sul salmastro per poi andare in mare tutto si complica restando vago senza una chiara regolamentazione ne nazionale ne locale..io devo ancora capire ad esempio nelle foci dove si considera acqua dolce o mare..c è chi dice 500m interni c è invece chi sostiene sono dolci pure 200m di spiaggia esterni..tutto questo crea confusione sia sui pescatori "seri" che vogliono pescare nel rispetto delle regole sia su chi dovrebbe controllare e vigilare lasciando a ognuno il libero arbitrio di decidere cosa fare
Anche a me qualche volta capita di arrivare in "anticipo" ed aver timore di mettermi a pescare nonostante ci sia poca gente, penso che sia una sensazione comune a chi ha rispetto delle regole.
A novembre nessuno ti contesterà nulla in quanto la pesca è permessa essendo conclusa la stagione dei bagni in mare. I provvedimenti amministrativi come le ordinanze della Guardia Costiera e le delibere dei comuni hanno valore di legge in quanto sono emesse su delega ed in conformità di una legge dello stato centrale. Tutto ciò rientra nell'ottica del tanto agognato decentramento che dovrebbe snellire i rapporti tra stato e cittadino. Un provvedimento amministrativo dovrebbe garantire le esigenze locali molto di più rispetto ad una legge nazionale di carattere generale (almeno così si spera).
Su questo punto ricordo che c'è una normativa nazionale (così Eugenio sarà contento <xcalabria>x<). Da quello che ricordo non c'è nessuna distanza fra acque salate e acque dolci nel senso che sulla foce, subito dietro la battigia, sono considerate acque dolci e quindi chi vi pesca deve possedere la licenza per acque interne. Le distanze esistono invece per i tratti di spiaggia a destra e sinistra della foce dove esiste il divieto di balneazione per 150 metri (ciò è quanto ricordo, spero di non aver detto delle fesserie)
Però oltremare riguardo le foci nelle normative della guardia costiera sono considerate sotto la loro amministrazione anche i 500metri interni alla foce..quindi dovrebbero essere considerati marini pure quelli..almeno tanti dicono così
se riesci a trovare la normativa che hai citato mi faresti un gran piacere poi vedo di trovare e mettere pure la "mia"
Scusa Oltremare, ma anche tu, secondo me, stai rimanendo un pò sul vago. Se ti va puoi dirci quando secondo te è ammesso pescare in Puglia? In quali periodi? Grazie.
Non sto sul vago è che io posso dare solo un'interpretazione letterale e personale della norma, l'interpretazione autentica la può dare solo il legislatore regionale. E, appunto, letteralmente sei passibile di ammenda dal 1° maggio al 30 settembre dalle ore 0.00 alle ore 24.00 se peschi nelle zone considerate balneabili. Che poi il legislatore sia stato disattento e abbia scordato di mettere un orario definito per il divieto di pesca ciò non lo so dire. Personalmente, se abitassi dalle tue parti, andrei tranquillamente a pescare in zone balneabili dalle 20 alle 8 del giorno dopo e se il 16 di settembre vedo che la spiaggia è deserta non avrei timore ad aprire le canne. Davanti ad una contestazione delle guardie provinciali direi che la normativa locale è lacunosa e che, per attinenza e estensione, mi sono rifatto a quella di tutte le altre località italiane <<<calabria<<<
ritornando al caso delle foci se hanno qualcosa da ridire che serve la licenza di pesca in acqua dolce, fategliela provare, se è salata non siete in torto, se è dolce allora è multa <xcalabria>x< <<<calabria<<<
scherzi a parte per pescare in foce SERVE LA LICENZA
la definizione di acque interne e acque marine è contenuta nell'art.1 del D.P.R. n°1639 del 02/10/68,
Decreto del Presidente della Repubblica 2 ottobre 1968, n. 1639
(in Suppl. ordinario alla Gazz. Uff., 25 luglio, n. 188). –
Regolamento per l'esecuzione della l. 14 luglio 1965, n. 963, concernente la disciplina della pesca marittima (1).
(1) Allo scopo di agevolarne la lettura, nel presente provvedimento la nomenclatura dei Ministri e dei Ministeri è stata aggiornata sulla base degli accorpamenti e delle soppressioni intervenute negli ultimi anni. [testo REGOLAMENTO]
Articolo 1
Art. 1. Sfera di applicazione.
Il presente regolamento si applica alla pesca esercitata nelle acque del mare e in quelle del demanio marittimo poste fuori dalle attribuzioni del Ministero delle politiche agricole e forestali, in materia di pesca.
Nelle zone di mare ove sboccano fiumi e altri corsi d'acqua, naturali o artificiali, ovvero in quelle che comunicano direttamente con lagune e bacini di acqua salsa o salmastra, le presenti disposizioni si applicano a partire dalla congiungente i punti più foranei delle foci e degli altri sbocchi in mare.
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