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Forum › PESCA CON LA MOSCA › Lancio: caricamenti e scaricamenti della canna
La Pesca a Mosca praticata attraverso il Lancio con code leggere è certamente affascinante e talvolta spettacolare, ma quando la velocità risulta scarsa non avvertiamo sufficiente tensione di coda e allora diventa molto difficile gestire il sistema e pescare efficacemente. Molto spesso la causa va ricercata nel caricamento, da cui parte l'intero lancio: ne vogliamo parlare?
Mauro
Ciao Mauro, un bell’argomento… forse un po’ troppo tecnico per molti di noi autodidatti. Provo a dire la mia: caratteristiche della canna a parte, che credo siano importanti ma non necessarie, credo che la velocità di lancio con code leggere si possa ottenere aumentando l’escursione del vettino tra le due posizioni avanti/indietro e interessando contemporaneamente braccio e polso in maniera opportuna (parlo per chi, come me, non possiede una tecnica raffinata… chi conosce bene la tecnica, riesce a mantenere velocità e tensioni anche in spazi più ristretti). Con una escursione maggiore si ha la possibilità di aumentare l’accelerazione e di conseguenza la canna si carica maggiormente. E’ fondamentale anche il ruolo della mano sinistra che deve mantenere costante la tensione della coda tra essa ed il primo anello senza cedere ma non necessariamente trazionare.
inserisco una foto che forse rende meglio l'idea di quello che intento
Ciao Aldo e grazie per l'intervento. Effettivamente ciò che hai scritto è tutto vero e la foto a corredo mostra una ottimale tensione tra la mano sinistra e il primo anello della canna; peccato che non si possa vedere la parte superiore della canna con la coda fuoriuscita ed il loop.
Non ho intenzione di iniziare una discussione tecnica che risulterebbe indigesta alla maggior parte degli amici che navigano nel sito, ma il problema della coda che si affloscia e ci costringe a manovre di emergenza, spesso goffe e non risolutive, è un problema che riguarda tutti noi e sapere come evitarlo, o almeno saperlo fronteggiare, sarebbe certamente utile.
Ci sono canne che si caricano con estrema facilità e altre che sembra non ne vogliano sapere, ma tutte si scaricano rapidamente e per poter lanciare, e di conseguenza pescare, dobbiamo riuscire a caricare la nostra canna da subito e a mantenerla carica fino alla conclusione del lancio. Sembra facile…….
Mauro, ho un fotografo personale che mi riprende a mia insaputa e poi mi manda le foto <<<calabria<<< è Giovanni che mi fa questi scherzetti. Il loop non l'ha ripreso ma mi ha mandato la conclusione del lancio
il problema della coda che si affloscia e ci costringe a manovre di emergenza, spesso goffe e non risolutive, è un problema che riguarda tutti noi e sapere come evitarlo, o almeno saperlo fronteggiare, sarebbe certamente utile.
E' verissimo! Io molte volte mi aiuto con la mano sinistra con lunghi richiami della coda mentre la canna è in movimento e se non riesco a riportare la tensione, faccio cadere la coda alle spalle e ricomincio da capo. Purtroppo non conosco manovre per affrontare il problema, vado solo per istinto.
Puoi fare tu qualche esempio? La cosa è molto interessante. numero 1
Ciao Mauro, non dire eresie, c'è gente come me che si "nutre" di queste discussioni. <xcalabria>x<
Cosa c'entra un surfcaster con la PAM ti domanderai.
Ecco, è che, anche se sembra strano, ci sono diverse similitudini.
x Aldo
Caro Aldo, a giudicare dalle immagini che immortalano la tua coda sembra proprio che tu non abbia bisogno di consigli, anzi. Complimenti.
Le manovre che compi con la sinistra per mantenere le tensioni, sono assolutamente lecite (dal punto di vista tecnico ovviamente) fino a che non diventano un sistema alternativo per produrre velocità, ma non penso proprio che la cosa ti riguardi.
Una canna si comincia a caricare semplicemente trascinando una coda, anche molto leggera, che opponendo resistenza induce all'attrezzo l'effetto di cui stiamo parlando. La canna incamera energia deformandosi e la restituisce durante lo scaricamento, al termine del quale riacquista la sua originale lunghezza. Le deformazioni subite dalla canna durante il lancio, rappresentano delle complicazioni in quanto il nostro attrezzo accoglie solo una parte dell'energia prodotta dalle nostre manovre e il surplus di questa energia, che la canna non riesce ad assorbire, ci procura degli inconvenienti spesso difficili da risolvere.
Sia nel lancio indietro che in quello avanti, al termine della fase di accelerazione imprimiamo lo scatto finale in seguito al quale la canna subisce una flessione che provoca la fuoriuscita del vettino dalla traiettoria inizialmente tracciata e noi dobbiamo compensare allineandolo alla coda che fuoriesce, in maniera da ridurre le dispersioni di energia e mantenere l'attrezzo sempre carico. Anticipare sempre il richiamo della coda, ci consente di impedire alla canna di completare lo scaricamento.
Aldo, io non ho disegni o fotografie a supporto ma forse potrai attingere dal tuo personale repertorio. >s<calabria>s<
x Oltremare
Ciao collega, intendevo discussioni tecniche troppo spinte.
Un saluto
Mauro
Mauro, purtroppo non è come sembra… i lanci che vedi in foto mi riescono una volta su cinque. ><calabria><
Però cerco di migliorarmi il più possibile.
Tu accenni all'anticipo del lancio, io su di me ho notato una cosa… con poca coda fuori mi va bene anticipare poiché l'escursione è breve, mentre con più coda fuori ed escursione massima allora riesco a mantenere la tensione se faccio stendere quasi tutta la coda ammortizzando con il polso, forse perché al ritorno ho più spazio per accelerare? Inoltre ho notato che se non anticipo, la coda viaggia più pulita, senza onde. L'azione che compio è la seguente: una volta stesa la coda dietro, inizio a flettere il polso in modo da portare avanti il vettino della canna il prima possibile per poi continuare con il braccio accelerando progressivamente fino al momento spinta.
Non so se la mia esecuzione è giusta ma se faccio tutto bene alcune volte escono bei lanci.
Salve a tutti, io non ho dimestichezze con la penna come lo siete voi, però … ho deciso di scrivervi con la canna da mosca.
Prima osservazione; fin quando siamo in esercizi di lancio, condivido su ciò avete detto. Tutto ciò sì fa per educare il braccio dove sì lancia e siamo d'accordo.
La mia osservazione però, va quando siamo alla presenza del fiume e molte volte siamo in condizione ristretta, oppure in una posizione, costretta a stare per forza in posizione forzata.
Ecco, quello che voglio dire, molte volte ci troviamo in situazioni da riprendere il lancio FDT al posto del TLT per lanciare.
Seconda osservazione; non sarebbe meglio dare anche spiegazione elementare, poiché qui oltre hai tecnici, ci sono quelli che vogliono capire i fondamenti di questa tecnica. >s<calabria>s<
Ciao Aldo, una volta su cinque non è male considerate le difficoltà <xcalabria>x<
Riguardo all'anticipo posso dirti la mia: sulla corta distanza siamo d'accordo ma anche allungando dobbiamo anticipare il richiamo, soltanto che i tempi si allungano un po', proprio come la coda……
Se dopo lo scatto finale si ferma la canna, questa si scarica subito e dobbiamo ricominciare daccapo, e con un certo numero di metri di coda fuori, se non ripartiamo per tempo la coda stessa scende sotto l'apicale, per cui….!!!!
Ovviamente quando si volteggia in doppia trazione e la coda fuori canna è tanta, l'anticipo si riduce quasi del tutto, almeno per come lo si intende solitamente.
x Donato
Ciao Donato, una tecnica realmente efficace ha le sue radici e queste devono essere sempre rispettate, alle costrizioni ambientali ci dobbiamo adattare sempre anche quando ci penalizzano. Per mandare la coda dritta, la vetta deve muoversi sempre correttamente e alla bisogna ci pieghiamo noi <<<calabria<<<
Ciao Mauro,
Una domanda: x la canna, naturalmente e sempre con un’azione media rigida, perché se andiamo sulle canne tipo paraboliche … il caricamento avviene tramite la canna stessa, in questo caso noi dobbiamo solo controllare azione e direzionalità.
Ciao Donato, ormai da molti anni i nuovi materiali conferiscono a tutti gli attrezzi doti di rapidità un tempo sconosciute; alcune canne sono più reattive di altre ma le azioni lente di una volta non ci sono più. Penso che la differenza sostanziale risiede nei tempi più o meno rapidi con cui le canne si caricano e scaricano e quelle più "morbide" necessitano di maggiore sensibilità, ovvero bisogna diventare più abili.
Un saluto
Mauro
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