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Forum › ATTREZZATURE PESCA PROVE E CONSIGLI › ma la serbidora….
ciao a tutti ,volevo chidere agli esperti di questo forum come mai la serbidora viene costruita solo in modo tale da poter essere usata esclusivamente sulla spiaggia.Questo tipo di attrezzo può essere utile solo ai serfisti oppure pensate che anche chi fà la PAF dai moli potrebbe trovare in quest'attrezzo una grande comodità?se la risposta dovesse essere si ,mi chiedo come mai in commercio non si trovano serbidore in grado di tenersi in piedi anche su superfici diverse dalla sabbia.Grazie,bruno
La "serbidora" chiamiamola con il suo nome nella nostra bella lingua cioè "servitore" e non in spagnolo, non ci facciamo colonizzare anche se può sembrare "fico" a qualcuno, ma è soltanto servitù. Nemo 76 non parlo per te ma il mio è un pensiero più generalizzato.
Veniamo al tuo quesito.
Il servitore è nato con la pesca dalla spiaggia e con i suoi trepiedi. Hai ragione a dire che non ci sono in giro tavolini servitori per la pesca da molo o da scogliera, ecc.
Ti immagini quante tipologie di servitori ci dovrebbero essere in commercio? Almeno una per ogni tipo di reggicanne . Una maniera di ovviare all'inconveniente è farselo da soli in funzione del proprio reggicanne.
Un sistema sarebbe quello di farne uno su un trepiedi di alluminio allungabile così da adattarne la stabilità per ogni tipo di posto, sia molo che scoglio ma di fatto si tratta solo di peso in più da portarsi dietro.
Personalmente ho fatto un piccolo ripiano alla sedia da pesca, collegato al bracciolo e ripiegabile a sedia chiusa ma, come vedi lo posso usare solo durante le pescate da molo (sai sono un poco fissato per gli accessori). Per la pesca da scogliera non conviene perchè i punti dove ci mettiamo in pesca sono quasi sempre diversi fra loro, per cui…
Se ti interessa costruirtelo da solo fammi sapere.
Ciao
Ciao Franco (cuccosan),
intervengo solo per un'importante precisazione:
sa serbidora (= la domestica), anche se ha una etimologia di derivazione spagnola, è in pura lingua sardo-campidanese, ed è il nome che gli ha dato il suo inventore, e cioè il 'padre' del Surfcasting italiano SANDRO MELONI, di Cagliari, Sardegna.
E qui mi soffermo un momentino perché trovo giusto che venga dato a cesare quel che è di cesare:
quando Sandro Meloni, in quel di Cagliari, era ancora un ragazzino (17 anni), aveva avuto le prime intuizioni per escogitare un sistema che gli consentisse di pescare anche col mare agitato. Tieni presente che allora nessuno, in tutta l'Italia, aveva manco lontanamente pensato che fosse possibile pescare tra le onde, e che nessuno, neanche Sandro Meloni, aveva mai avuto sentore che oltremanica già si erano fatti i primi tentativi di pescare tra le onde.
Per non dilungarmi troppo, pian piano Sandro Meloni riusci a procurarsi un'attrezzatura adeguata a tale pesca e cominciò ad inventarsi tutta una serie di accessori che, non coperti dal copyright, sono poi arrivati nei macchinari dei produttori.
La svolta per il decollo del Surfcasting in Italia avvenne quando ci fu l'incontro tra Sandro Meloni ed un collaudatore di aerei militari che per un certo periodo stazionò nella base militare di Elmas (Cagliari). Questo giovane collaudatore era un grandissimo appassionato di pesca e già si era fatto un nome nella pesca sportiva in acque dolci e avendo sentito parlare di Sandro Meloni lo volle conoscere. Fu così che nacque una grandissima amicizia tra due formidabili della pesca (rispettivamente acque salate e acque dolci) che rispondevano al nome di Sandro Meloni e Roberto Ripamonti.
Roberto Ripamonti, per il suo lavoro, si trovò a stazionare per un certo periodo in Inghilterra, dove divenne amico dei più grandi surfcasters di allora. Imparò tra l'altro, primo ed unico pescatore non inglese, un nuovo tipo di lancio tecnico che li chiamavano Pendulum (lemma di derivazione latina, ma il vocabolo è inglese).
Tornato in Italia, Ripamonti e Meloni continuarono a sviluppare insieme per un certo periodo la tecnica del surfcasting, poi i due si separarono e Meloni continuò da solo.
Tra tutti gli accessori inventati da Sandro Meloni c'era anche SA SERBIDORA. Anche se il termine è spagnoleggiante (la Sardegna rimase sotto la dominazione spagnola per 500 anni), il termine è sardo (e precisamente di cadenza campidanese), è di genere femminile ed in lingua italiana andrebbe tradotto come LA (sa) DOMESTICA (serbidora).
Però (ve lo chiedo per favore) continuate a chiamarla col suo nome originale: SA SERBIDORA. E' una delle poche cose originali inventate da Sandro Meloni per il surfcasting che siano ancora chiamate con il nome che gli ha dato l'autore: almeno questo contributo glielo dobbiamo, all'inventore del surfcasting italiano.
La SERBIDORA originale fu inventata da Sandro Meloni (vedi mio post precedente) per essere utilizzata a Surfcasting come valido piano di appoggio per esche e accessori da portarsi dietro tra una canna e l'altra posizionate sui picchetti: era costituita da un ripiano di metallo inox che si avvitava ad una sottile asta (sempre in acciaio inox) che veniva piantata sulla sabbia accanto al picchetto di una canna.
Serviva in prevalenza per sfilettare la sardina e la sua comodità risiedeva proprio nel fatto che, venendo spostata tra una canna e l'altra, evitava di dover trasportare la canna tra il picchetto e la postazione centrale per essere escata, e poi nuovamente di ritrasportare la canna escata dalla postazione centrale al picchetto. Il servizio svolto da questo accessorio suggerì al Meloni il nome ('sa serbidora' in lingua sarda significa 'la domestica'). Spostare la serbidora, anzichè la canna, a fine battuta faceva risparmiare un bel pò di fatica (camminare sulla sabbia a lungo è alquanto stanchevole…)
L'accessorio, nel suo formato originale, può essere utilizzato solo sulla spiaggia (l'asta di sostegno si infila nella sabbia) e va benissimo quindi per tutti i tipi di pesca praticati dalla spiaggia.
Ma con un pò di fantasia si possono apportare tutte le modifiche che si vuole al tipo di sostegno, per cui sa serbidora si può usare anche dagli scogli e può essere montata sul treppiede.
Io, per esempio, l'ho montata sul carrellino da spiaggia che mi sono costruito. Anche il materiale della serbidora può essere di vari tipi: legno, plexiglass, plastica….
Innanzitutto,vi ringrazio tantissimo per le spiegazioni dettagliate che fornite ogni volta che ne abbiamo bisogno,però,dato che è un attrezzo valido anche per chi fa pesca dai moli…..come voi avete precisato nei post precedenti….. secondo me,oltre a quello che si conficca nella sabbia,le case costruttrici dovrebbero farne uno anche per i moli visto l'enorme quantità di persone che fa la PAF sulle banchine.
ciao cuccosan,gia so che non sono capace a fare questi tipi di lavori,il fai da te purtroppo non è il mio forte,però,credo che potrebbe tornare utile a qualcun'altro.Perciò ,con enorme piacere ti chiedo di postare comunque un prototipo di sa serbidore se puoi,sono sicuro che farai felice qualche altro utente di questo forum.ciao Bruno
Ciao Nonnoroby,
ti ringrazio della esaustiva spiegazione che mi hai dato dell'etimologia della "sa serbidora" e per rispetto alla nobile lingua Sarda da ora la chiamerò così anch'io. Fermo però resta il malcostume di usare termini stranieri, per lo più inglesi o americani, per parole che hanno l'equivalente in Italiano e questo va solo a discapito della nostra identità. Chiaramente se la traduzione in Italiano di un termine comporta una lunga spiegazione,solo in questo caso,accetto il termine straniero. Quindi sia chiaro che non voglio assolutamente fare polemica ma ho espresso solo un mio pensiero, poi siamo fortunatamente in Democrazia,e quindi ognuno può usare i termini che vuole e noterete che non sono un "purista" e a volte sgarro anch'io.
Ciao a tutti e scusate se mi sono permesso questo sfogo bonario.
Confermo quanto detto da Nonnoroby sull'adattabilità dell serbidora in quanto in passato ne ho viste delle versioni che, tramite in braccio, venivano attaccate alla gamba centrale del treppiede.
Per quanto riguarda le osservazioni di cuccosan personalmente ritengo che un termine tecnico debba conservare il nome originale del paese in cui è stato creato. Nessuno all'estero si sognerebbe di dire: disco di pasta ricoperto di pomodoro e mozzarella invece di "pizza", nemmeno i francesi. Se una cosa è universalmente individuata con un nome, perchè andare contro corrente?
Ciao nemo!!
Guarda, secondo me, una serbidora per i moli e per la scogliera può essere costruita! Anche io non sono un mago del fai da te, le idee mi vengono ma non riesco a farle!! <xcalabria><x
Una soluzione sarebbe quella di montare il piatto su un trepiede con aste telescopiche, in questo modo la serbidora può essere posata in luoghi un pò accidentati adattando l'altezza delle aste a seconda di dove vengono poggiate! E anche vero che però la stabilità non sarebbe il massimo, al massimo si potrebbe migliorare montando un peso al di sotto del piatto stesso! In pratica l'idea sarebbe quella di sotituire l'astina di un trepiede portacanna da molo con un piatto!!
Un mio carissimo amico ha montato sul treppiede che usa in spiaggia una serbidora in plexiglass.
Come abbia fatto non lo so, magari appena andiamo di nuovo a pesca insieme faccio qualceh foto e ve la posto.
Lui e' un mago del "fai da te", si costruisce le cose piu' strampalate o piu' utili… tipo un portacanne tutto in alluminio per le canne che usa al mare.
E' fantastico, magari avessi io la sua inventiva e manualita'.
Vabbe', tornando alla richiesta, io posso solo postarvi le foto non appena andiamo a pesca insieme.
Ciao Franco (cuccosan),
la mia precisazione, più che altro, era per rendere omaggio ad un grande della pesca sportiva.
E poi, perché no, fare un pò di pubblicità alla mia isola… <xcalabria>x<
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