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Nave laboratorio sabato nel Golfo per fare ricerche sullo tsunami

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  • Lamezia Terme – C'è un nuovo modo per individuare ed eventualmente prevenire i terremoti, e partirà dal Golfo di Sant'Eufemia lo studio che punta a rilevare eventuali comunità batteriche presenti solo nei sedimenti marini che in prossimità di una faglia producono gas come l'acido solfidrico e l'anidride carbonica.
    Da Trieste, diretti verso la costa tirrenica calabrese, saranno sabato prossimo sulla nave Ogs Explora nove ricercatori e tecnici dell'Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale di Trieste per studiare una particolare "struttura sismogenetica", cioè una faglia che si ritiene sia stata la causa del terremoto e maremoto del 1905, con un'onda anomala alta circa un metro e mezzo.
    La particolarità della spedizione sarà proprio il metodo di studio che permetterà di analizzare, usando metodiche diverse, i tradizionali approcci della sismica e gli studi morfo-batimetrici (che danno indicazioni sulla natura dei fondali) integrando i risultati con indagini di biologia e oceanografia marina. Si esamineranno gas e batteri inquadrati come possibili indicatori naturali dell'attività sismica della faglia.
    «Arriveremo nel sito delle indagini sabato 28», anticipa con una nota Maria Filomena Loreto, geologa marina dell'Ogs e responsabile scientifico della spedizione per il progetto "Istege". Che aggiunge: «Lavoreremo da sotto costa, a circa 50 metri di profondità, andando verso il largo fino a 600 metri. La faglia presente nel Golfo di Sant'Eufemia è di tipo distensivo», spiega, «e questo significa che durante i periodi di attività sposta porzioni di suolo verso il basso, e lateralmente è interrotta da faglie trascorrenti che hanno un movimento laterale. Integreremo i dati sismici, che forniscono l'immagine delle strutture nel sottosuolo, con i dati batimetrici, che forniscono un'immagine dettagliata del fondale marino e che attualmente ancora non esistono. Ma raccoglieremo anche sedimenti marini per studiare le popolazioni batteriche presenti al loro interno, e la loro diversità in relazione all'attività idrotermale».
    Non tutti sanno che una sorgente idrotermale è presente solo in prossimità di una frattura nella crosta terrestre da cui fuoriesce acqua riscaldata che arriva i superficie dall'interno della Terra. Ed è qui che prosperano spesso comunità eterogenee di batteri che possono beneficiare delle particolari condizioni chimico-fisiche presenti. Il tipo e l'intensità di gas portati in superficie dalla sorgente idrotermale influenzano fortemente le comunità batteriche, ecco perché le analisi dei gas presenti nelle acque raccolte in prossimità del fondale marino forniranno indicazioni di prima mano sul tipo di attività idrotermale che caratterizza la faglia presa in esame.
    L'integrazione di tutti i dati (geofisici, geologici, biologici, geochimici) contribuirà a far comprendere l'attività di questa struttura e la sua pericolosità sismica. «La composizione dettagliata delle comunità batteriche non è ancor nota», spiega Cinzia De Vittor, biologa marina di Ogs e referente per la parte biologica del progetto, «ma sappiamo per certo che gas come l'idrogeno solforato possono risultare particolarmente graditi a certe specie batteriche. Se la faglia dovesse mostrare variazioni nell'attività, e se ciò si riflettesse sulle comunità batteriche, ecco che avremmo individuato uno strumento di monitoraggio, da affiancare alle indagini sismiche tradizionali e da usare nei periodi di quiete della crosta terrestre».
    La ricerca nel Golfo di Sant'Eufemia, in questa prima fase finanziata interamente da Ogs, vede l'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv), nella persona di Umberto Fracassi, partner nello stesso progetto denominato "Istege". La crociera scientifica nelle acque antistanti Lamezia terminerà il 14 settembre, quando i ricercatori faranno rientro a Trieste per elaborare i dati raccolti.
    Explora
    La naveè stata costruita nel 1973 in Germania, nei cantieri navali Elsflether Werft di Elsfleth. Stazza 1.408 tonnellate, lunga 73 metri, larga 11,80 ed alta 6,55. È spinta da due motori da 1.750 cavalli di potenza ciascuno. È un laboratorio galleggiante. Batte bandiera italiana e l'armatore è Diamar Spa di Pozzuoli.

    Fonte: lameziattiva.it

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