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Forum › NORME E LEGGI SULLA PESCA › nuovo decreto pesca sportiva!! censimento o preparativi tasse a go go?
– Galan:"… Non si tratta della licenza di pesca,,,”.[/i]
galan sa che la realtà sarà diversa.
il tutto nasce dal recepimento da parte dell'italia di una direttiva dell' UE, relativa allo sfruttamento delle risorse ittiche marine, che prevede, oltre a quella della pesca professionale: quantificazione del prelievo annuo sostenibile; tracciabilità del pescato, ecc., anche una regolamentazione della pesca sportiva, con tanto di autorizzazione individuale.
il censimento è il primo passo per l'autorizzazione a pagamento all'esercizio della pesca ricreativa in mare. lo stato italiano ha mai concesso gratuitamente qualcosa ai suoi cittadini?
C'è uno studio del GFCM, organismo FAO con sede a roma: étude comparative des lois et réglementations
des pêches en méditerranée, relativo al mediterraneo, da cui risulta che, tra i paesi comunitari che ci sono frontalieri, solo la francia concede un permesso gratuito (e che l'Italia è una delle poche nazioni a non aver istituito un sistema di autorizzazione per la pesca dilettantistica in mare).
Ti dirò, personalmente non sarei contrario per principio all'instaurazione di un permesso per esercitare la pesca sportiva, magari con l'obbligo di riportare su apposite schede la quantità ed il tipo di pesce pescato, che può contribuire alla tracciabilità delle specie, anzi, appartenendo i pescatori sportivi a tutte le coste italiane, questo potrebbe dare delle buone indicazioni sulla localizzazione delle specie, la loro diffusione, ecc.
E non sarei contrario, ma anzi favorevolissimo, all'innalzamento della taglia del pescato ben oltre i risibili limiti equiparati a quelli della pesca professionale. E non sarei contrario neanche a limitare a 2 il numero delle canne consentite pro capite, perché tutto questo rientrerebbe in pieno nella sportività della nostra passione. E, al limite, non sarei neanche contrario (come ho già detto in precedenza) all'obbligatorietà del C&R, purché non mi limitino le giornate in cui andare a pesca.
Come ho sempre sostenuto e tutt'ora sostengo fermamente, non è il pescatore sportivo che sta contribuendo al depauperamento del mare, ma i bracconieri e gli stessi professionisti a cui non sono stati posti limiti sui quantitativi, salvo quei due mesi all'anno che, come abbiamo visto, risolvono in modo molto parziale il problema.
Tuttavia, nel nostro piccolo, anche noi possiamo contribuire al risanamento del mare con gli accorgimenti che ho esposto sopra, la qual cosa, poi, ci renderebbe più credibili nel nostro dichiararci pescatori sportivi anche agli occhi dei governanti, fatto che potrebbero indurli a ridurre al minimo le limitazioni.
Sono invece contrarissimo a qualsiasi balzello, mascherato o meno sotto il nome di licenza, perché sono fermamente convinto che gli introiti sarebbero talmente risibili da non consentire ne l'assunzione di altro personale per aumentare i controlli, ne l'acquisto ed il mantenimento dei mezzi idonei a tale scopo, ne all'allevamento e all'immissione in mare di ulteriore novellame oltre a quello naturale.
A meno che tale tassa non sia davvero sui 500€, che tra attrezzatura, esca e ba@@@e varie potrebbe davvero raggiungere la cifra calcolata da Greybear di 2.000€/anno e forse anche oltre.
E a questo punto vorrei vedere quanti di noi potranno permettersi il lusso di praticare la pesca o di rischiare multe salatissime.
Sono inoltre anche preoccupato del fatto che non vedo all'orizzonte alcun mezzo concreto che ci consenta di opporci in modo incisivo ad una eventuale instaurazione di questa tassa (sollevi la mano chi è favorevole a pagare il canone RAI, vista la schifezza dei programmi che ci propinano giornalmente, eppure è un balzello che non siamo riusciti a far abolire), perché per eliminare una tassa non c'è alcuna soluzione democratica (non si possono neanche indire referundum). Le manifestazioni di piazza e gli slogan urlati a squarciagola lasciano il tempo che trovano (le recenti manifestazioni studentesche insegnano), la ribellione civile è solo utopica, l'associarsi in una categoria nazionale è di difficilissima attuazione (e le associazioni locali non sortiscono alcun effetto, sperimentato personalmente, addirittura strappando i certificati elettorali in faccia ai sindaci).
Forse, ma dico forse, potrebbero darci una mano i negozianti di articoli da pesca. Io, già da domani, metto la strizza nel sed@@@re ai miei negozianti, dicendo loro che siamo un folto gruppo di amici che ha deciso di appendere le canne al chiodo se ci fanno pagare la licenza di pesca…
Secondo me stiamo facendo troppe supposizioni, per ora è gratuita, dura 3 anni, e non da' alcuna limitazione.
Fra 3 anni, se ne riparlerà, magari le intenzioni di Galan non sono quelle di una licenza a pagamento, magari fra 3 anni Galan non sara' piu' Ministro, e chi andrà al Governo sfrutterà questo censimento per istituire la tassa…o neppure ci farà caso a questo censimento, facciamo scorrere questi 3 anni in tranquillità intanto, godetevi il mare come avete fatto fino ad ora…e poi andando vedendo…
Buon giorno, sono in pieno accordo con gli ultimi interventi, interventi come ho fatto rilevare pure io, invitano ad aspettare sino al 2014, controllando gli eventi poi se ci sarà da criticare lo si farà con Cognizione di Causa, tutto questo polverone non serve a nulla, anzi serve a far confondere ancora di più le idee.
Ciao baronmario "Mario" *+-xààà* >>calabria>>
Ti chiedo scusa, Mario, io invece non sono assolutamente d'accordo.
Se questo topic ha avuto 4033 letture e ben 7 pagine di interventi, mi pare evidente che l'argomento sia di grandissimo interesse e che il 99% degli intervenuti sia invece preoccupato, in quanto scottato per esperienze passate che certe mosse del governo sono quasi sempre il preludio all'instaurazione di nuovi balzelli.
Se leggi bene il documento, questo recita che si tratta "di una comunicazione di esercizio dell'attività di pesca sportiva e ricreativa" e che "la comunicazione è valida tre anni dalla presentazione della medesima".
Si tratta cioè di una comunicazione e che questa comunicazione è valida tre anni.
Per me comunicare significa rendere noto ad altri un qualcosa, ed in nessuna parte del documento è scritto che questo documento rappresenta un permesso gratuito per esercitare la pesca sportiva con validità di tre anni.
Ecco perché la gente non si fida e si dimostra preoccupata.
Diverso sarebbe stato se sul documento fosse stato scritto che esso rappresenta una licenza, un tesserino, un permesso (chiamalo come vuoi) per esercitare la pesca sportiva: tutto sarebbe stato più chiaro e sicuramente questo topic si sarebbe esaurito da tempo con pochissimi interventi.
Buon giorno, Ciao Roberto, ci mancherebbe, ognuno può interpretare questo Censimento a proprio modo. La mia interpretazione del Censimento è questa: un Censimento per conoscere quanti Pescatori esercitano la Pesca sportiva o Ricreativa ed essere a conoscenza di come la si pratica e specificandone la Tecnica, a seguito della Iscrizione al Censimento viene rilasciata una documentazione con la validità di anni 3, che attesta la persona fisica intestataria del Documento, la iscrizione avvenuta al Censimento della Pesca Sportiva e Ricreativa.
Tale Decreto intende ACCERTARE il Numero dei Pescatori Sportivi e Ricreativi a livello Nazionale, che esercitano la Pesca Sportiva e Ricreativa dovendo specificare: "con cosa la si pratica e la Tecnica Usata"
Inserendo una Normativa, Regole da rispettare, ed Eventuali Ammende. Rilasciando immediatamente un Documento di "Attestazione di avvenuta Iscrizione al Censimento della Pesca Sportiva e ricreativa" dopo l'Iscrizione al Censimento, da presentare ad ogni eventuale controllo da parte degli Enti Competenti.
Leggendo il Decreto Ministeriale sulla Pesca Sportiva di Giancarlo Galan del 6 Dicembre 2010.
Trascritto sulla Gazzetta Ufficiale Italiana "Serie Generale n°24 del 31 Gennaio 2011" (11A01054)
Come intestazione di tale Decreto è scritto: "Rilevazione della consistenza della pesca sportiva in mare"
Io non voglio insistere oltre, ma la mia interpretazione è questa, posso comunque essere in errore.
Ciao a tutti Mario. *+-xààà* >>calabria>>
avessi come interlocutore un vero stato di diritto, non sarei contrario a esercitare la pesca in mare dietro il rilascio di un'autorizzazione a pagamento.
essendomi riconosciuti diritti e (non solo) doveri, saprei per certo che la somma annualmente sborsata sarebbe impiegata esclusivamente per la promozione della cultura alieutica e per la tutela degli angler.
in italia, questo non avverrà mai.
dieci anni fa circa, dopo una sola uscita a pesca, visto che tutte le spiagge e le scogliere che frequento, dal litorale latino a sapri, erano coperte di rifiuti di ogni genere, ho provveduto a sottoscrivere un'assicurazione personale.
oggi, lo stato di questi spot è peggiorato in modo drammatico.
se le nostre coste marciscono in questo stato la colpa è dei pescatori sportivi, perché non avvisano le autorità preposte alla salvaguardia del demanio marittimo?
fosse necessario un milione di € l'anno per pescare in mare, lo stato delle nostre coste resterebbe lo stesso.
la fipsas, la principale tra le associazioni cui fanno capo i garisti, per legittimarsi come interlocutore del governo, ha da poco modificato lo statuto e si è qualificata "associazione di tutela ambientale".
cos'è il "pesce tecnico"? chi ne fa strage sistematica? chi ne autorizza la strage?
un proverbio napoletano recita: "avimme raccumannate 'e pecure 'o lupe".
come difendersi?
innanzitutto, prendendo tempo. anziché denunciarmi a lui come pescatore, aspetto che i controllori di galan vengano ad identificarmi come tale e mi rammentino che ho un certo tempo (mi pare, dieci giorni) per regolarizzarmi. poi, posso decidere se sottostare a quest' altro balzello, rinunciare alla pesca o accettare il rischio di una multa, magari salata ( è quello che farò: in dieci anni non è mai venuto nessuno a chiedermi chi fossi e cosa stessi facendo in spiaggia)
poi, agendo da subito in modo "ritorsivo" su chi lucra direttamente sulla nostra passione: i dealer.
che cosa accadrebbe, se il fatturato dei rivenditori di articoli per la pesca sportiva si abbattesse drasticamente?
non farei tanto affidamento sull'iniziale gratuità del permesso di pesca: leggi e decreti possono essere abrogati o modificati improvvisamente; il potere legislativo non è nelle mani del cittadino comune.
non farei neppure affidamento sulla possibilità che il decreto galan possa cadere nel dimenticatoio, caduto il governo berlusconi: "e sorde fanne veni' 'a vist' 'e cecate", recita un altro proverbio napoletano.
E fra 3 anni se ne riparlerà, è tipico degli Italiani lamentarsi su qualsiasi provvedimento, prima non ci si sente tutelati e ci si lamenta per questo, ora ci sta un minimo di bozza di "riconoscimento", per lo piu' gratuito e di durata triennale, quindi neppure annuale, e ci si lamenta lo stesso.
Ma rilassiamoci un attimo, non c'è bisogno di alzare un polverone per una fase iniziale di un provvedimento del quale si disconosce totalmente le intenzioni finali. Poi sapete cosa penso, che se una licenza a pagamento puo' significare meno "pseudo-prenditori di pesci" che fanno razzia di novellame sulle nostre coste, o che serva almeno a dare un po' di coscienza a questi soggetti, ben venga. Io istituirei addirittura i periodi di cattura per specie, come avviene per le acque interne, andando a tutelare quelle tipologie di pesci che in quel periodo di riferimento sono in riproduzione, se davvero ci teniamo al ripopolamento, giustamente in sintonia con i controlli sulle reti, lo strascico ecc. Per ora abbiamo 3 anni di "tranquillità", poi si vedrà. Inoltre ricordiamoci che lo Stato avrebbe potuto già istituire forzatamente la tassa, senza andare a fare il censimento. Poi vorrei vedere se si era tutti piu' contenti dovendo pagarla da subito o fra 3 anni…
Particolare non poco trascurabile ,da fonti sicure ad oggi non c'e' nessun organo competente in materia che abbia avuto il compito di controllare i tesserini con i censimenti eseguiti hai pescatori sia da riva che nel sottocosta quindi in mare .Non capisco questo accanimento a seguire questa strada piena di buche che fa falle da tutte le parti.Ma stiamo scherzando l'amico Renato tenta di registrarsi e gli vengono fuori i dati di un'altro!!!!!!!!!!!Io dico il censimento andra' fatto, bene, quando mi fermano lo faccio ,cosa cambia farlo prima o dopo?niente ,niente multe ,niente ammunizioni ,niente sequestri di attrezzature,niente di niente.
Ciao Mario,
la tua interpretazione è giusta quando affermi che si tratta di un Censimento, perché questa operazione voluta dal Ministrero è un Censimento.
Però non riesco più a seguirti quando parli di "Rilasciando immediatamente un Documento di "Autorizzazione alla Pesca Sportiva e ricreativa" dopo l'Iscrizione al Censimento, da presentare ad ogni eventuale controllo da parte degli Enti Competenti", perché a me non è stato rilasciato alcun documento di Autorizzazione alla pesca sportiva e ricreativa, ma un semplice attestato di come ho comunicato al Ministero di esercitare la pesca sportiva, da presentare alle autorità competenti quando richiesto.
Pertanto, o a te è stata rilasciata anche un'Autorizzazione a praticare la pesca sportiva insieme all'Attestato di partecipazione al Censimento (Autorizzazione che io non ho ricevuto), oppure stai equiparando l'Attestato di partecipazione al censimento ad una esplicita Autorizzazione, cosa che assolutamente non è. Infatti, al momento, non serve alcuna Autorizzazione per praticare la pesca sportiva.
Non so se sono riuscito a spiegarmi.
Ciao, Mario
Ciao Roberto, giustissima la tua obiezione nei miei confronti, ma ti assicuro che è stato il "lapsus freudiano" invece di scrivere "ATTESTATO" ho scritto "AUTORIZZAZIONE" Sarà mia premura andare a modificare quanto ho scritto. Mi scuso con l'amico Roberto e lo ringrazio per avermi avvertito immediatamente dell mastodontico errore fatto. Mi scuso anche con tutti gli amici che hanno letto una "Parola" nel contesto del mio scritto che modifica in modo significativo il modo di interpretare il Censimento.
Ciao a tutti Ciao Roberto. *+-xààà* >>calabria>>
L'avevo capito, Mario numero 1
Infatti stavo per risponderti privatamente per chiarirlo, però poi ho pensato che anche altre persone potevano averlo interpretato allo stesso modo, per cui ho preferito chiarirlo pubblicamente.
Ciao Mario
Con la stima di sempre
Roberto
Buona sera, Ciao Roberto, mi scuso ancora e ti ringrazio, decisamente meglio che il messaggio sia stato preso in visione da tutti gli amici del Forum, così da non dare adito a interpretazioni errate.
Ciao a tutti baronmario "Mario" *+-xààà* >>calabria>>
Signori continuate pure …..a discutere di tutto quanto ….fermo restando che il disguido capitato tra moderatori ed alcuni utenti è stato sedato ….Vi raccomando di evitare inutili discussioni che non fanno bene certamente a questo forum
GRAZIE !!!!!
Il numero di persone che hanno partecipato al censimento cresce di giorno in giorno,alla fine al Ministero hanno deciso di chiamarlo "permesso gratuito di pesca in mare",staremo a vedere se questa cosa si rivelerà solo un "anticipo" di licenza a pagamento,e se tale licenza servirà per farci avere anche dei diritti,oltre che doveri.
Ora che abbiamo assecondato quasi tutti il nuovo decreto,direi che è il momento di farci sentire,fate foto e filmati di pesca illegale e mandateli via mail al sito del Ministero delle politiche agricole e forestali,ovviamente non vuole essere un'imposizione,ma solo un consiglio,una richiesta d'aiuto,è il mare che ve lo chiede…proviamo a salvare il mare e la pesca sportiva.
Troverete maggiori informazioni qui: http://www.calabriapescaonline.it/home/forum/notizie_e_segnalazioni_degli_utenti/segnalare_la_pesca_illegale-t24601.0.html
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