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Forum › PESCA ALL’INGLESE & BOLOGNESE › Pesca con la bolognese in mare – Estratto
Nella pesca a galleggiante il problema, di solito, è di evitare l'eccessiva dispersione dei bigattini usati come pastura. Il loro repentino allontanamento, a causa ella forte corrente, può mandare a rotoli la battuta di pesca. Se peschi di giorno in porto, è facile rendersi conto visivamente dove vanno a finire. L'ideale sarebbe che scendessero lentamente verso il fondo, spostandosi di poco dal punto dove li abbiamo lanciati. Strumenti portatili per misurare l'intensità della corrente, che io sappia, non ne esistono. Occorre appunto osservare la pastura ed il galleggiante e poi tanta esperienza.
Ciao
Mi hai riportato indietro di trent'anni, ai tempi d'oro della pesca ed al ricordo di uno dei miei più cari amici e compagni di pesca, che purtroppo oggi non c'è più. Questo mio amico (che era anche mio omonimo) era una fucina di invenzioni di accessori per la pesca e tra le altre cose si era anche inventato un aggeggio per misurare la direzione e l'intensità della corrente, di cui purtroppo non ricordo nulla se non il fatto che era stato ricavato da uno di quei contenitori per gli ovetti della kinder da cui fuoriusciva una strisciolina di stoffa. Stupidamente non ho mai dato grosso peso a quell'aggeggio, non ne ho mai preso nota e non sono assolutamente in grado di descrivertelo.
Il problema di stabilire esattamente la direzione e l'intensità delle correnti nasce proprio nella pesca dalle banchine e dai pontili ed in vicinanza alla foce dei fiumi, quando la corrente è molto debole, giacché in questi siti si produce facilmente il fenomeno della 'doppia corrente', cioè una più superficiale che viaggia in una determinata direzione (che è ininfluente sulla pasturazione) ed una più di profondità che viaggia nella direzione opposta, che è quella basilare per la pasturazione.
Qui purtroppo bisogna fare ricorso alla nostra esperienza per stabilire se si è formata anche la corrente di profondità, in quanto quella di superficie si può facilmente stabilire osservando la direzione e la velocità di spostamento del galleggiante.
Più facile è invece stabilire la velocità (debole, media o forte) e la direzione della corrente quando questa è un pò sostenuta, giacché di solito non si verifica il fenomeno della doppia corrente, ma si ha la formazione di un'unica corrente sia in superficie che sul fondo: la direzione è data da quella in cui viaggia il galleggiante e l'intensità può essere ricavata osservando di quanto si mette in tensione il filo tra cimino e galleggiante quando operiamo una trattenuta.
Ma anche in questo caso, se la forza della corrente non è abbastanza 'allegra', dobbiamo fare affidamento solo su esperienze già vissute in casi analoghi.
Per quanto riguarda dove lanciare la pastura, questa può essere lanciata direttamente sopra il galleggiante in caso di corrente debole, mentre va lanciata qualche metro a monte di corrente quando questa è più sostenuta.
Guida ottima! Realizzata veramente bene! Mi sono addenttato da poco su questa tecnica di pesca e continua a piacermi!
Pietro
Qui purtroppo bisogna fare ricorso alla nostra esperienza per stabilire se si è formata anche la corrente di profondità
Innanzi tutto complimenti per l'ottima guida, essendo nuovo di questa pesca grazie ai tuoi consigli (spero di fare cosa gradita dandoti del tu) ho avuto un ottimo punto di partenza!
Riferendomi alla citazione ti chiedo, sicuramente l'esperienza è fondamentale, però per una persona come me che è da poco che pratica questa pesca, ci deve pur essere qualcosa da osservare o qualche prova da fare affinchè possa intuire qualcosa? In sostanza, qual'è il punto di partenza per crearmi la conoscenza su questa circostanza?
Ti ringrazio per l'apprezzamento, sh4d0w85.
Fortunatamente i casi di presenza contemporanea di doppia corrente (superficiale e di profondità) non sono molto frequenti e si manifestano soprattutto in vicinanza delle foci dei fiumi nei quali la 'spinta' dell'acqua dolce si contrappone a quella della marea montante. Se la forza della corrente superficiale è prevalente (e quindi spinge il galleggiante in una determinata direzione), non sempre ci accorgiamo dell'esistenza contemporanea anche della corrente di profondità, che è poi quella utile alla pesca.
Quando infatti lanciamo il galleggiante davanti alla nostra postazione, il galleggiante viene trascinato in direzione della corrente superficiale (supponiamo da sinistra a destra), per cui, assicurati dallo spostamento del galleggiante verso destra, pasturiamo lanciando la pastura qualche metro a monte della corrente, cioè sulla sinistra.
Ma se in realtà è presente anche una corrente di profondità di direzione opposta (e di cui non ci accorgiamo), la pastura cambia direzione man mano che scende sul fondo spostandosi nella direzione opposta al galleggiante e 'tirandosi' dietro di conseguenza anche i pesci: abbiamo così che il galleggiante 'pesca' sulla destra, mentre i pesci sono in attesa sulla sinistra… Non solo, ma siccome abbiamo già pasturato sulla sinistra, avremo un allontanamento ancora maggiore tra pastura ed esca… Hai voglia di aspettare le abboccate!
Come accorgersi della presenza della doppia corrente? Non esiste un metodo 'tecnico' (se non quello di immergersi per visualizzare in modo diretto dove viene trascinata la pastura). E' più che altro una sensazione che c'è qualcosa che non va per l'assoluta assenza di abboccate, dato che le altre volte, in quello stesso spot, tutto ha funzionato a dovere. Personalmente, se ho la sensazione che esiste una corrente di profondità contrapposta a quella di superficie, non mi limito a pasturare solo a sinistra, ma pasturo anche a destra. La 'doppia' pasturazione non è la soluzione ideale, ma è l'unica che sono riuscito ad escogitare per evitare un cappotto completo.
Ho capito, è l'approccio utilizzato in generale nella pesca, si prendono delle decisioni, si osservano le risposte, e si decide il da farsi!
Più analizzo la tua guida e più mi si aprono nuovi quesiti, di volta in volta li posterò qui in modo che tutti possano giovare della tua esperienza.
Ho notato che nello schema del calamento inserisci una microgirella vicino al terminale, leggendo da diverse fonti ho notato diverse soluzioni :
– Presenza girella
– Presenza doppia asola
te cosa ne pensi, meglio la prima, la seconda, o dipende dalle situazioni(presenza corrente, leggerezza cercata dal terminale, ecc…)?
Amo in modo particolare il vecchio adagio "Vale più la pratica della grammatica", perché a pesca certe iniziative od intuizioni possono rivelarsi la carta vincente che nessun libro, rivista o manuale di pesca, per quanto specializzati e completi, potranno mai trasmetterti. Queste iniziative ed intuizioni, sia positive che negative, col passar del tempo assumono il nome di esperienza. Certamente potresti farmi osservare che tu di esperienza ne hai accumulata ancora poca, ma per incoraggiarti posso dirti che a pesca non è necessario che trascorra troppo tempo prima che riesca a stivarne un bel pò nella tua cassetta dei ricambi…
te cosa ne pensi, meglio la prima, la seconda, o dipende dalle situazioni(presenza corrente, leggerezza cercata dal terminale, ecc…)?
Utilizzare la doppia asola al posto della microgirella è solo una scelta del tutto personale legata alle proprie abitudini o convinzioni, perché dal lato pratico la doppia asola non presenta alcun vantaggio rispetto alla girella, anzi rende molto più complicata la sostituzione veloce del terminale, particolarmente nelle ore notturne.
Le attuali microgirelle hanno delle dimensioni e pesi così microscopici (a fronte di un carico di rottura molto elevato) che non influenzano minimamente l'azione di pesca, ne in termini di aumento di peso ne in termini di minor resa del calamento: fluttuante è il terminale con la doppia asola ed altrettanto fluttuante è il terminale con la microgirella. Sostenere che la doppia asola abbia dei vantaggi rispetto alla microgirella è solo una forzatura per sostenere la propria causa, perché nella realtà non è assolutamente così. Posso affermarlo con convinzione perché per anni ho utilizzato entrambi i sistemi: una volta con le girelle più piccole ci potevi ancorare una barca ed era giocoforza usare la doppia asola, ma da quando furono messe in commercio le microgirelle utilizzo solo quelle e non tornerei mai indietro. Utilizzo sempre la microgirella in qualsiasi condizione di mare, di correnti o di spot.
Ma per non apparire anch'io come uno di quelli che vuole sostenere a spada tratta la propria convinzione, ti do il miglior suggerimento che si dovrebbe sempre dare ad un pescatore: prova entrambi i metodi e poi giudica da te stesso quale ritieni il migliore o il più adatto alle tue esigenze.
Pertanto fai benissimo a consultare diverse opinioni e metterle a confronto.
P.S.: per curiosità, hai già una certa pratica nella pesca col galleggiante oppure stai appena iniziando?
Ciao
Seguirò i tuoi consigli :
Per quando riguarda :
Ho iniziato da qualche mese.
La foce del fiume rappresenta un ottimo spot per insidiare la spigola, ma purtroppo bisogna fare i conti con le correnti perenni, che in certi periodi dell’anno sono troppo sostenute. Per questo motivo non frequento molto le foci, perché la pesca con la bolognese fatta in questi luoghi anziché rilassarmi mi innervosisce assai.
Visto che il mio obiettivo è la pesca a bolo dalla foce orientata principalmente alla spigola, potresti aggiungere qualche considerazione in più a quello che hai già riportato nella citazione sopra?
Es. :
– Una volta giunto sul posto come scelgo la postazione? (meglio lato interno o esterno, meglio sulla punta o a monte)
– La scelta della postazione può essere funzione dello stato di marea (bassa, alta, ecc…) e/o del mare (poco mosso, mosso, ecc…)?
Ancora una domanda e siamo in pieno terzo grado <xcalabria>x<
Sto scherzando, naturalmente, anche perché i tuoi interrogativi mi danno l'occasione di approfondire certi aspetti della pesca con la bolognese che magari avevo trascurato o non sufficientemente approfondito.
Insieme ai muggini, le spigole sentono un forte richiamo delle acque dolci, tanto che risalgono i fiumi anche per chilometri. Non lo fanno per fini turistici, naturalmente, ma solo per il loro istinto predatorio che le porta alla ricerca di cibo ovunque questo possa essere reperibile. Nelle zone lacustri in cui è prevalente l'acqua salmastra, per esempio, la presenza di spigole è abbondantissima perché abbondante è il pesce che viene attirato da questa miscela dolce-salata.
Ma anche se il fiume rappresenta un forte richiamo per le spigole, non è detto che la pesca con la bolognese rappresenti la tecnica migliore per insidiare questa preda, anzi, forse è la tecnica meno adatta in quanto molto più efficaci si dimostrano la pesca a fondo, possibilmente con il vivo, e lo spinning. Questo perché la pesca col galleggiante si basa sul principio fondamentale della pasturazione, e che in questo tipo di spot viene dispersa dalla presenza di forti correnti.
Ma se proprio vuoi insistere ad insidiare la spigola con la tecnica del galleggiante, anziché utilizzare altre tecniche, dovrai ricercarti zone lungo le sponde in cui la corrente si affievolisce (p.e. un'ansa), oppure lungo la spiaggia a destra e a sinistra della foce, in cui il richiamo dell'acqua dolce si fa ancora sentire: a seconda della portata del fiume, il settore di influenza delle acque dolci può infatti estendersi anche con un raggio di centinaia di metri.
Hai ragione! <xcalabria>x<
Pratico anche altri tipi di pesca ma, ovviamente questo è un mio parere personale, lavorare con quei fili delicati come quelli che utilizzo a bolo per certe condizioni mi da delle senzazioni che difficilmente ricevo con altre tecniche, continuerò a provare sfruttando i tuoi consigli numero 1
Leggendo in giro ho appreso che in certi luoghi con queste condizioni, es. Foce del Tevere-Fiumara (RM), la pesca con la bolognese nella variante in trattenuta da ottimi risultati, a questo punto mi chiedo e ti chiedo : avranno sicuramente anche loro il problema della pasturazione che come giustamente mi hai precedentemente indicato va dispersa, allora qual'è il segreto, pasturare in qualche modo particolare, pescare solo in determinati momenti con determinate condizioni, o cosa?
Effettivamente la pesca in trattenuta da dei buoni risultati, ma si tratta per lo più di pesca al muggine, che nelle foci sono sempre presenti e abbondanti e quindi non richiedono una pasturazione continua.
Ripeto: ho praticato la pesca con la bolognese nelle foci dei fiumi Tirso (il più vicino a casa) e Temo (a Bosa), ma sempre con scarsità di risultati, nulli se confrontati a quelli ottenuti pescando da un pontile, da un molo del porto o porticciolo, dai massi frangiflutto o dai canali di scolmo di acque dolci.
Magari la foce del Tevere presenta caratteristiche tali che danno una buona resa con la bolognese, dovresti chiedere notizie a chi ha recensito la pesca in quello spot per vedere quali accorgimenti utilizza per catturare le spigole (tenendo comunque presente che una spigola ogni morte di papa "non fa primavera").
Secondo me, dovresti dedicarti maggiormente a sperimentare fisicamente la pesca alla spigola nelle foci con la bolognese, così potrai renderti conto personalmente di quanto sia casuale la sua cattura.
Oppure magari potresti diventarne uno specialista…
Il suggerimento che mi sento di darti è quello di dare la precedenza agli spot che ho indicato in ordine di importanza nel manuale, se poi per motivi logistici non puoi frequentarne nessuno, ho paura che con la bolognese rischi di passare molte ore a vuoto…
Ciao Nonno, premetto che sto alla Bolognese come il bigattino sta al Surfcasting in poche parole non ne so praticamente nulla, ma siccome ho un bimbo di 9 anni che smanetta con galleggianti pallini e ametti impossibili da maneggiare ho deciso di documentarmi in proposito. Quale modo migliore, semplice e certo? ovvio leggere una delle tue guide, ma dopo avere letto questo estratto il bacillo della PAF ha fatto capolino per cui mi sono chiesto:
sotto il galleggiante è possibile avere invece che un solo amo con soprastante spallinatura o torpilla, un trave solidale con più braccioli di diametro più piccolo, possibilmente 20/30 cm di FC, magari con snodi fatti con perline incollate microgirelle/perline forate e torpillina/pallino alla fine del trave? spero di non aver detto una stupidaggine ed aver reso l'idea, grazie.
Povero bambino <<<calabria<<<
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