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RIFLESSIONE PERSONALE SULLO SPINNING

Forum PESCA A SPINNING RIFLESSIONE PERSONALE SULLO SPINNING

Stai visualizzando 15 post - dal 16 a 30 (di 39 totali)
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    ^PEPPINO^

    @peppino

    Amministratore del forum

    Grazie anche a te Roby!
    I Vostri complimenti fanno sempre piacere!  numero 1

    Ma, se sono in questo forum, è principalmente per "dialogare" con gente come te.
    Imparare (leggendovi quotidianamente) e allo stesso tempo, mettere a disposizione quel poco che è di mia conoscenza…

    Quote:
    Non possiamo che dirti tutti in coro: GRAZIE, PEPPINO!

    Si e magari organizzate un pellegrinaggio a casa mia!!!  >x<calabria>x<
    Ma scherzi!  <xcalabria<
    E senza nessuna "falsa modestia" ti dico che sono io, a dover ringraziare Voi e questo splendido FORUM che è il mezzo che ci permette che tutto ciò possa avvenire!

    1

    ^NONNOROBY^

    @Nonnoroby

    Amministratore del forum

    Quote:
    […]
    Si e magari organizzate un pellegrinaggio a casa mia!!!  >x<calabria>x<

    A questo non avevo proprio pensato!
    Aspetta un momentino che ci organizziamo….

    Quote:
    Ho voluto portare a conoscenza, come dalla pesca con il vivo, sono passato allo spinning, solo per dire (e vi prego di credermi) che il predatore preferisce (se stuzzicato a dovere) le esche finte a quelle vive! (qualcuno penserà: legatelo perchè questo è pazzo)!!!
    Ok, sono pazzo! Ma sapete quante volte mi è capitato di spinnare vicino (o addirittura in mezzo) alle canne teleferizzate di qualche amico (o mie) ed "acchiappare" con il plastichetto?
    Se dovessi fare un rapporto catture/battute tra vivo e spinning (ed il mio è solo un parere personalissimo)
    e, logicamente a parità di ore/battute, su 10 uscite potrei dare un bel 5 allo spinning e solo un 2 al vivo!
    Sempre quelli di prima:
    è pazzo, è pazzo e senza via di salvezza!
    Ma pensateci… se non fosse così… avrei "svuotato" l'acquario?
    P.S.: logicamente, l'artificiale e il modo di animarlo, incide parecchio.

    Peppino io non ti do del pazzo anche perchè per te parlano i risultati, quindi sarei pazzo io a darti torto, però per me e per tanti come me che se dovessero scommettere lo farrebbero sul vivo, mi sapresti spiegare perchè l'indole del predatore è rivolta al pezzo di plastica e non magari a quel bel cefalotto lasciato libero di nuotare tanto da far pensare al predatore che in quel momento è solo in difficoltà e quindi una preda molto facile e vulnerabile. Forse è la preda stessa che trasmette qualche cosa di anomalo al predatore??? Io mi pongo delle domade, perchè non sono uno spinner pur avendo acquistato una canna e da qualche tempo pratico la pesca col vivo ed in un paio di occasioni mi è capitato di avere sotto la mia esca viva delle bollate enormi segno che c'era un predatore sotto ma la mia esca è stata snobbata……a te la palla….
    Ciao Mino.

    1

    ^NONNOROBY^

    @Nonnoroby

    Amministratore del forum

    Quote:
    […]
    …però per me e per tanti come me che se dovessero scommettere lo farrebbero sul vivo, mi sapresti spiegare perchè l'indole del predatore è rivolta al pezzo di plastica e non magari a quel bel cefalotto lasciato libero di nuotare tanto da far pensare al predatore che in quel momento è solo in difficoltà e quindi una preda molto facile e vulnerabile. Forse è la preda stessa che trasmette qualche cosa di anomalo al predatore??? Io mi pongo delle domade, perchè non sono uno spinner pur avendo acquistato una canna e da qualche tempo pratico la pesca col vivo ed in un paio di occasioni mi è capitato di avere sotto la mia esca viva delle bollate enormi segno che c'era un predatore sotto ma la mia esca è stata snobbata……a te la palla….
    Ciao Mino.

    Mi metto in fila con Mino per saperne di più, perché questo risolve il problema di procurarsi l'esca viva che non sempre è un'impresa facile.

    Quote:

    Quote:
    […]
    Si e magari organizzate un pellegrinaggio a casa mia!!!  >x<calabria>x<

    A questo non avevo proprio pensato!
    Aspetta un momentino che ci organizziamo….

    dopo che vi sarete organizzati io  potrei farvi da guida…………  (al pellegrinaggio)

    io sinceramente la penso in parte come sampeijunior,nel senso che non credo che si tratti di maggioranza o minoranza di predatori o chissachè…ma che può essere semplicemente che dalle sue parti si peschi di più col vivo che a spinning o in altri modi,certo 6 mesi sono davvero pochi per "lamentarsi" di non aver preso niente,però una mia teoria è che ogni spot di pesca ha un suo metodo di pesca e una sua esca che rendono molto di più di altre,non credo ci sia una tecnica migliore di un altra….

    1

    ^PEPPINO^

    @peppino

    Amministratore del forum

    Quote:
    … mi sapresti spiegare perchè l'indole del predatore è rivolta al pezzo di plastica e non magari a quel bel cefalotto

    Ciao Mino, mi hai fatto una bella domanda! ma io non sono una spigola nè un altro predatore!
    Però, a risponderti, ci provo lo stesso.
    Quando un predatore, si aggira, nei pressi di un qualsivoglia preda (viva), questa può "difendersi" in due modi totalmente "opposti".
    1 – può darsi alla fuga, sperando di non essere raggiunta.
    2 – può stare immobile, nella speranza di non essere vista.

    In entrambi i casi, il predatore non avrebbe vita facile!
    Dirai tu: ma un cefalotto attaccato ad una teleferica e con un paio di ami addosso, "non può" scappare!
    Questo è anche vero, aggiungo io! Infatti, quando una preda "teleferizzata" si da alla fuga, all’80-90% per lei, è la fine!

    Ammenocchè…

    Quote:
    … in un paio di occasioni mi è capitato di avere sotto la mia esca viva delle bollate enormi segno che c'era un predatore sotto ma la mia esca è stata snobbata……a te la palla….

    … il predatore non si accorge dell’inganno (magari acqua molto limpida) e non sferra l’attacco!
    Oppure, se il primo attacco va a vuoto, a volte, il predatore, rinuncia.

    Torno alla domanda iniziale: “perché il plastichetto e non il vivo”

    1- Un pesciolino finto, (contrariamente ad un’esca viva che scappa o sta immobile sperando di non essere visto), è “spavaldo”, non ha paura, non si nasconde e non scappa neanche davanti alle fauci spalancate di un predatore!!
    Il che, se mosso a dovere, lo fa sembrare, una facile preda agli occhi del predone!

    2- Le vibrazioni (vedi ratling/ancorette), stimolano e non poco, i sensori di un predatore, anche a decine di metri di distanza.

    3- Molte volte, il predatore non caccia (se sazio o le condimeteomarine non sono ideali) ma difende soltanto il territorio e un plastichetto "spavaldo e invadente" viene "scacciato" a colpi di muso e le ancorette sono li, pronte a pungere comunque!

    4- La  pesca con il vivo, contrariamente allo spinning, è una tecnica “statica”, nel senso che, dopo aver filato in mare le nostre esche, non possiamo far altro che aspettare, sperando che un predatore venga a farci visita.
    Lo spinning, invece, è movimento! E’ lo spinner che va in cerca del predatore, passeggiando sulla spiaggia anche per diversi km, oppure scandagliando un intero porticciolo o una scogliera.
    Si può, eventualmente, cambiare anche più spot in una stessa battuta.
    Tutto ciò si traduce in: più possibilità di incontro con la nostra preda.

    Concludo dicendo che, ci sarà un motivo se negli ultimi anni, tanti amici pescatori si sono convertiti allo spinning!
    Siamo forse tutti pazzi?  xcvt

    P.S.: Se comunque, fosse il vivo, la tecnica più “redditizia”, continuerei sicuramente a praticare lo spinning! Perché l’adrenalina che ti si scarica in corpo quando un predone ti “strappa” la canna dalle mani, "NON HA EGUALI”!!!  numero 1

    1

    ^FLY^

    @fly

    Amministratore del forum

    Se posso vorrei fare anch’io alcune osservazioni sullo spinning e più in generale sulle esche artificiali.
    Premetto che è solo una mia opinione e non voglio entrare in polemica con nessuno, rispetto tutti i pescatori e tutte le tecniche lecite.
    Credo fermamente che la pesca con esche artificiali sia, in assoluto, la più sportiva ed anche, passatemi il termine, quella  più corretta da un punto di vista etico.
    Si fa tanto parlare di C&R però non si pensa, o non si vuol pensare, a quanto sia cruenta la pesca col vivo. Forse l’esca viva non fa parte del mondo animale? Forse questa non c’entra con lo spirito del C&R. Se si considerano, inoltre, tutte le tecniche che prevedono una consistente pasturazione, ci dimentichiamo del fatto che la preda viene stordita da questa per cui risulta facile ingannarla. Inoltre, buttando del materiale organico nell’acqua, si contribuisce alla sottrazione dell’ossigeno presente favorendo il fenomeno dell’eutrofizzazione. Sotto un certo aspetto, è come buttare spazzatura nelle acque.
    Consideriamo anche il fatto che, il più delle volte, l’esca artificiale non viene attaccata per fame ma, come dice giustamente Peppino, fa scattare un molla istintiva di difesa territoriale.
    L’ultima considerazione ma non la meno importante: con le esche artificiali è molto più facile praticare il C&R.

    Ripeto, è solo una mia convinzione opinabilissima e non intesa a sollevare polemiche. Quello che conta è il rispetto della natura e della normativa.

    1

    ^NONNOROBY^

    @Nonnoroby

    Amministratore del forum

    Per quanto mi riguarda, ho trovato tutte le tue risposte convincenti. Se non dovesse bastare, l'ultima osservazione che hai fatto dovrebbe fugare ogni dubbio sul preferire lo spinning:

    Quote:
    Perché l’adrenalina che ti si scarica in corpo quando un predone ti “strappa” la canna dalle mani, "NON HA EGUALI”!!!

    1

    ^NONNOROBY^

    @Nonnoroby

    Amministratore del forum

    Quote:
    Se posso vorrei fare anch’io alcune osservazioni sullo spinning e più in generale sulle esche artificiali.
    Premetto che è solo una mia opinione e non voglio entrare in polemica con nessuno, rispetto tutti i pescatori e tutte le tecniche lecite.
    Credo fermamente che la pesca con esche artificiali sia, in assoluto, la più sportiva ed anche, passatemi il termine, quella  più corretta da un punto di vista etico.
    Si fa tanto parlare di C&R però non si pensa, o non si vuol pensare, a quanto sia cruenta la pesca col vivo. Forse l’esca viva non fa parte del mondo animale? Forse questa non c’entra con lo spirito del C&R. Se si considerano, inoltre, tutte le tecniche che prevedono una consistente pasturazione, ci dimentichiamo del fatto che la preda viene stordita da questa per cui risulta facile ingannarla. Inoltre, buttando del materiale organico nell’acqua, si contribuisce alla sottrazione dell’ossigeno presente favorendo il fenomeno dell’eutrofizzazione. Sotto un certo aspetto, è come buttare spazzatura nelle acque.
    Consideriamo anche il fatto che, il più delle volte, l’esca artificiale non viene attaccata per fame ma, come dice giustamente Peppino, fa scattare un molla istintiva di difesa territoriale.
    L’ultima considerazione ma non la meno importante: con le esche artificiali è molto più facile praticare il C&R.

    Ripeto, è solo una mia convinzione opinabilissima e non intesa a sollevare polemiche. Quello che conta è il rispetto della natura e della normativa.

    Esposto in questo modo, il punto di vista etico assume una valenza molto pesante, perché la soluzione ideale sarebbe allora quella di… non andare a pesca. Non trovo infatti una differenza etica tra il trapassare il pesce-esca con degli ami e il trapassare il pesce-predatore con le ancorette: entrambi i metodi arrecano dolore all'animale.
    Senza dilungarmi in filosofia spicciola, posso asserire che ciò che ci spinge ad andare a pesca (la passione) è legato a doppio filo alla nostra istintiva natura predatoria (in fondo siamo anche noi animali, anche se in uno stadio avanzato di evoluzione), perché altrimenti non ci sentiremo così attirati da questo hobby ma ci dedicheremo ad altri meno cruenti. Poi, tra noi, ci sono quelli che hanno sviluppato un animo più sensibile (più evoluto?) e quelli che invece ancora risentono gli influssi delle origini animalesche (nel senso etimologico del termine, sia chiaro). Finché l'evoluzione non ci farà progredire (se mai lo farà), non dobbiamo mica farcene una colpa, perché è ancora parte fondamentale della nostra natura. Tra noi, ci sono quelli che vedono l'utilizzo del pesce-esca come abominevole ed altri che questo quesito neanche se lo pongono, perché il loro istinto predatorio non lo valuta come un problema ma come una cosa del tutto naturale.
    Lo stesso significato assume il C&R: dato per scontato che nessun pescatore dilettante pratichi la pesca per sfamarsi, ne deriva però in modo del tutto naturale che ci si cibi del pescato, senza per questo dover biasimare coloro che lo fanno. Il C&R rientra invece benissimo in un discorso di scelta prettamente personale (il proprio modo di intendere la pesca sportiva) e di obbligo morale e legislativo quando si tratta di rilasciare pesci sotto misura ed eccedenti la quantità consentita (a cui aggiungo anche specie in via di rarefazione).
    Mi sembra poi altrettanto "forte" paragonare una pastura formata da ingredienti del tutto naturali a della spazzatura che favorisca l'eutrofizzazione. Non conosco la materia, però mi sembra di aver capito che questo fenomeno è ancora in fase di studio e che ancora non si siano tratte conclusioni certe sulle sue origini. Sono comunque pronto a ritrattare immediatamente se vengo posto davanti a ricerche scientifiche che dimostrino come la pastura sia dannosa per l'ambiente.

    Anche questo mio pensiero, come il tuo, è del tutto personale e quindi perfettamente opinabile.
    Solo che, se voglio continuare ad andare a pesca, me ne devo fare una ragione. Altrimenti non mi resta che appendere le canne al chiodo.

    1

    ^FLY^

    @fly

    Amministratore del forum

    Quote:
    Esposto in questo modo, il punto di vista etico assume una valenza molto pesante, perché la soluzione ideale sarebbe allora quella di… non andare a pesca. Non trovo infatti una differenza etica tra il trapassare il pesce-esca con degli ami e il trapassare il pesce-predatore con le ancorette: entrambi i metodi arrecano dolore all'animale.

    Mi ripeto:Rispetto tutte le tecniche lecite e tra queste la pesca col vivo.
    Insisto però sul fatto che, a mio parere, c'è una differenza tra il "pungere" l'esca viva e il pungere il predatore:
    L'esca viva, trafitta da uno o più ami, rimane per molto tempo in acqua a soffrire fino a morire di stenti. Il predatore, ivece, soffre molto di meno, generalmente un tempo molto più breve, quello che passa tra l'abboccata e il recupero, poi o viene rilasciato oppure si uccide subito se si vuole trattenerlo.

    Quote:
    Mi sembra poi altrettanto "forte" paragonare una pastura formata da ingredienti del tutto naturali a della spazzatura che favorisca l'eutrofizzazione. Non conosco la materia, però mi sembra di aver capito che questo fenomeno è ancora in fase di studio e che ancora non si siano tratte conclusioni certe sulle sue origini. Sono comunque pronto a ritrattare immediatamente se vengo posto davanti a ricerche scientifiche che dimostrino come la pastura sia dannosa per l'ambiente.

    Parlavo in generale ma se pensiamo al Carpfishing o alle gare durante le quali si riversano decine di chili di materiale organico misto a coloranti ed altri prodotti che ne esaltano gli odori in uno specchio d'acqua, la cosa non mi sembra tanto naturale.

    Resto comunque dell'avviso che la pesca con esche artificiali si la più sportiva.
    Con stima, Aldo.

    1

    ^NONNOROBY^

    @Nonnoroby

    Amministratore del forum

    Quote:
    […]
    Insisto però sul fatto che, a mio parere, c'è una differenza tra il "pungere" l'esca viva e il pungere il predatore:
    L'esca viva, trafitta da uno o più ami, rimane per molto tempo in acqua a soffrire fino a morire di stenti. Il predatore, ivece, soffre molto di meno, generalmente un tempo molto più breve, quello che passa tra l'abboccata e il recupero, poi o viene rilasciato oppure si uccide subito se si vuole trattenerlo.

    Ecco, estrapolando questa tua osservazione da un discorso generico sull'etica, mi trovi perfettamente d'accordo con te, nel giudicare la sofferenza dell'esca più cruenta di quella del predatore. Pur conscio di questo, però, vivo il mondo della pesca con tali contrasti che metterebbero in difficoltà anche il più preparato degli psicologi: infatti mentre non provo nessuna difficoltà ad usare un'esca viva, sono tra i massimi sostenitori che invitano ad uccidere il pesce appena pescato. Appena iscritto, volevo addirittura metterlo come motto nella mia firma, però ho sempre pensato che sarebbe suonato così falso da farmi vergognare con me stesso. Ma sarà la prima cosa che farò, se un domani riuscirò a risolvere questo mio personale conflitto.
    Per quanto riguarda la pastura, pur avendo le tue stesse perplessità, non mi sento però di pronunciarmi sugli effetti deleteri sino a quando non ne ho un riscontro certo, perché potrebbe essere interpretato come una presa di posizione (ricordo la diatriba tra i sostenitori ed i denigratori del bigattino di qualche anno fa, risoltasi a favore dei primi dagli studi fatti da ben tre istituti di biologia: basandomi su quei risultati, oggi contrasto con forza tutti coloro che screditano il bigattino per partito preso).
    Infine, sulla tua affermazione che la pesca con gli artificiali sia la più sportiva, mi trovi assolutamente concorde, però tieni presente che io trova una differenza sostanziale tra pesca amatoriale e pesca sportiva.

    La stima è tutta mia, Aldo, perché nella classifica delle persone degne del massimo rispetto tu occupi i primissimi posti. Te lo dico col cuore aperto.

    Inizio col ringraziare Peppino per aver illustrato il suo parere sulla domanda che ho posto, sei stato molto eloquente e come già anticipato non considero gli spinner dei pazzi, tantomeno te. Però mi viene difficile accettare alcune cose, ma questo deriva dal fatto che dal vivo certe cose non mi sono capitate mai forse assistendo personalmente sarebbe diverso, con questo non voglio minimanete affermare che quello che tu dici non corrisponde a verità, ma si sa i calabresi sono capa tosta e se non sbattono il naso non ci credono. Purtroppo dalle mie parti coloro che praticano lo spinning sono veramente pochi e scarsi sono anche i loro risultati, non so se attribuirli alla loro presunta scarsa esperienza o solo ad un fattore ambientale. Detto questo non mi rimane che riuscire a provare personalmente questa potenziale attrazione del predatore verso il plastichetto rispetto ad un bel cefaletto vivo.

    Quote:

    Quote:
    Esposto in questo modo, il punto di vista etico assume una valenza molto pesante, perché la soluzione ideale sarebbe allora quella di… non andare a pesca. Non trovo infatti una differenza etica tra il trapassare il pesce-esca con degli ami e il trapassare il pesce-predatore con le ancorette: entrambi i metodi arrecano dolore all'animale.

    Mi ripeto:Rispetto tutte le tecniche lecite e tra queste la pesca col vivo.
    Insisto però sul fatto che, a mio parere, c'è una differenza tra il "pungere" l'esca viva e il pungere il predatore:
    L'esca viva, trafitta da uno o più ami, rimane per molto tempo in acqua a soffrire fino a morire di stenti. Il predatore, ivece, soffre molto di meno, generalmente un tempo molto più breve, quello che passa tra l'abboccata e il recupero, poi o viene rilasciato oppure si uccide subito se si vuole trattenerlo.

    Quote:
    Mi sembra poi altrettanto "forte" paragonare una pastura formata da ingredienti del tutto naturali a della spazzatura che favorisca l'eutrofizzazione. Non conosco la materia, però mi sembra di aver capito che questo fenomeno è ancora in fase di studio e che ancora non si siano tratte conclusioni certe sulle sue origini. Sono comunque pronto a ritrattare immediatamente se vengo posto davanti a ricerche scientifiche che dimostrino come la pastura sia dannosa per l'ambiente.

    Parlavo in generale ma se pensiamo al Carpfishing o alle gare durante le quali si riversano decine di chili di materiale organico misto a coloranti ed altri prodotti che ne esaltano gli odori in uno specchio d'acqua, la cosa non mi sembra tanto naturale.

    Resto comunque dell'avviso che la pesca con esche artificiali si la più sportiva.
    Con stima, Aldo.

    Adesso volevo rispondere anche io ad Aldo in merito al suo pensiero che posso anche condividere ma che non posso accettare, anche perchè ognuno di noi per deformazione professionale è portato a dire che la tecnica che adopera è la migliore rispetto alle altre, inoltre senza voler ripetere quanto già detto da Roberto (nonnoroby) che approvo in toto, vorrei entrare nel merito dell'affermazione di Aldo che dice che la puntura delle ancorette e meno lesiva degli ami messi addosso all'esca viva. Sinceramente non volermene caro Aldo ma questa è una gran fesseria, perchè quando l'animale si allama e poi si slama mica è detto che gli fai una semplice punturina, poprio in virtù del fatto che confermi che il più delle volte il predatore vede il plastichetto come un'invasore da scacciare, come ha detto peppino molte volte lo scaccia anche a testate e quando il predatore fa cosi di sicuro le ancorette gli si piantano un po dappertutto nei dintorni della bocca. E certo che dopo una energica ferrata e poi una slamata chissà quanti predatori rimarranno sfregiati con possibili conseguenze a livello di infezioni o esposti agli attacchi dei parassiti. Quindi mi dispiace ma dissento completamente, posso essere daccordo che la pesca del vivo è un po cruenta, ma a me non risulta che un predatore sfregiato possa vivere mentre un cefalo con un buco sulla schiena muoia, io sinceramente a fine pescata li ho sempre liberati e se ne sono andati belli tranquilli. E poi mi è capitato decine di volte di allamare pesci con sfregi di una certa importanza provocati dai predatori e pure non sono morti. Pertanto non vedo come un cefalo a cui manca mezza schiena possa campare mentre un cefalo con un buco sulla schiena debba morire. Da come la metti tu sembra quasi che gli spinner peschino col fioretto mentre i fautori del vivo o di altre tecniche siano dei macellai, mi sembra riduttivo. Vallo a dire a qualche predatore con in pancia un bel artificiale di 15cm come si sente, o il predatore stesso con la bocca martoriata dalle ancorette e poi liberato. Io dico che nel bene e nel male ogni tecnica arreca dei danni fisici ai pesci, se non vogliamo farlo guardiamoci sky al canale 840 passione pesca e stiamo in poltrona, di sicuro in questo modo non faremo danni. Per l'inquinamento io direi che hai un po esagerato, per il carpfishing forse hai ragione, ma in mare le pasturazioni esagerate che ho visto fare per la cattura di questo pesce non mi risultano, o meglio ho visto fare pasturazioni esagerate con sacchi interi di sarde, ma è un prodotto che deriva dal mare e non vedo come possano inquinarlo, pertanto mi dispiace ma dissento alla grande.
    Con stima Mino.

    1

    ^PEPPINO^

    @peppino

    Amministratore del forum

    Il mondo è bello, perchè è vario!  >x<calabria>x<
    La pesca è il nostro hobby, come la giri-giri, i nostri ami pungono e fanno male!
    In realtà, secondo me, avete ragione un pò tutti.  numero 1
    Mi spiego.
    E' verissimo che un cefalotto se innescato appena sottopelle, se non subisce attacchi, liberandolo sopravvive (dico ciò perchè quando usavo l'acquario per il vivo, molte volte le esche belle pimpanti me le riportavo a casa e dopo un mesetto, i pearcing lasciati dagli ami, si richiudevano).
    Ma è pur vero che molti "teleferisti" non hanno la mano "leggera" nell'innescare il vivo (a volte lo cecano pure)!!!

    Comunque, a differenza di quasi tutte le altre tecniche (vedi anche vermi trapassati per la loro interezza), la pesca con esche artificiali, (spinning, mosca, VJ) se cappotti, almeno non hai "torturato" nessuno! Questo è poco ma sicuro.

    1

    ^NONNOROBY^

    @Nonnoroby

    Amministratore del forum

    Ragazzi, un altro paio di questi interventi e giuro che a pesca non ci vado più… <<<calabria<<<

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