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  • Ciao a tutti,

    l'altro giorno ero in Croazia, in una zona caratterizzata da bassi fondali da 0,5 a 1,5 m misti di roccia buche ghiaiose  e lingue di sabbia con posidonia. Con la maschera avevo visto molti pesci, branchi di salpe saraghi ecc. Quello che mi aveva fatto scegliere lo spot erano alcune bollate da branzino-spigola. Sono andato all'alba, marea che aveva appena iniziato a salire, bolognese da 6 m con galleggiante stick piombato da inglese da 1,75 g + 0,6 g bloccato con due pallini uno 0,4 e uno 0,2, microgirella e finale un metro e mezzo di 0,12 amo n°8 robusto, esca trancio di calamaro. La scelta del calamaro è stato un ripiego dato che l'unica esca viva che si trova in zona è il verme di Rimini, che non ho mai usato e nel frigo avrebbe terrorizzato la famiglia. Il risultato è stato che speravo nei branzini e ho passato quasi tre ore a pescare e rilasciare una quantitatà di orate sotto misura, tranne un paio sui 30 cm, praticamente un lancio una cattura. Come dicono i croati branzin nema, cioè spigole niente. Chiedo ai più esperti, è un caso che ci fossero solo orate piccole o è per i bassi fondali o per l'esca?

    Trinc

    Ciao Nonn Roby,

    scusa se rispondo in ritardo e la discussione è passata intanto ad altri argomenti.  Ho fatto delle ricerche ma non ho trovato l'esatta motivazione sul divieto all'uso detenzione "spaccio" di bigattini. Fonti autorevoli parlano di rischio per la salute dei salmonidi (trote temoli ecc.) altri accennano al rischio epidemilogico della mosca adulta, il bigattino è in verità "pulito" tanto che prima della scoperta degli antibiotici veniva usato per eliminare i tessuti morti dalle ferite a rischio di infezione. La normativa regionale sulla pesca sportiva è comunque molto attenta agli aspetti ambientali, siamo credo l'unica regione che richiede un esame per il rilascio della licenza con domande sul riconoscimento dei pesci e degli ecosistemi.

    Per quanto riguarda gli stick float potrei suggerire un sito inglese su cui si trovano i Drennan di tutte le misure

    continuo a seguire gli sviluppi del forum che si fa sempre più interessante.

    Trinc

    Grazie Nonno Roby per questo eccezzionale tutorial, hai mai pensato di pubblicare un manuale? penso che andrebbe a ruba.
    Adesso mancano solo le spigole, quassù in Friuli VG tra la gelata epocale delle lagune e di tutti i bassi fondali e la diffusa ossessione per i pesci di taglia, in genere femmine che si avvicinano a riva per deporre le uova, non so se troveremo qualcosa.
    Ho una domanda sulla pastura, qui da noi è vietato l'uso la vendita e la detenzione dei bigattini (larve di sarcofaga carnaria), divieto che condivido e che vale anche in Slovenia e Croazia, dissolito uso il coreano e se pasturo preparo un pastone di farina bianca e formaggio per attirare i cefaletti che dovrebbero attirare le spigole, hai qualche consiglio?

    ciao

    Come fascia di prezzo metto un tetto a 170 Euro, della Maver ho trovato la Legend Az 1, che non ha le particelle Nanolith ma addotta un altro brevetto Reglass il Wincore http://www.@@@@

    Ho chiesto alla Italcanna i rivenditori nella mia zona, su internet ho trovato la Stargate a 170 Euro.
    Quindi l'ordine per prezzo delle 6 m con anelli è

    Maver Jurassic Mx5 Euro 118
    Maver Legend Az 1  Euro 166
    Italcanna Stargate   Euro 170 (new entry)  

    Ciao Oltremare e Nonno Roby,

    apprezzo molto la Shimano sia per la garanzia, mi hanno sostituito una canna in una settimana, che per la chiarezza dei listini, la Nexave ha qualcosa in più della Catana e qualcosa in meno della Technium, e il prezzo va di conseguenza, è la filosofia della qualità totale giapponese.
    Ma scegliere italiano adesso significa per me dare un contributo a chi si ostina a fare ricerca e dare occupazione nel nostro paese. Purtroppo sono in molti che usano il "prestigio" di un nome del made in Italy e producono all'estero, magari lasciando a casa fior di artigiani. Guardando sulla rete ho visto tre aziende italiane che sicuramente producono in Italia, Italcanne, Reglass, Trabucco, le prima due producono tubi in composito anche per altri settori. Italcanne non la trovo, e Trabucco mi dicono che sono  canne piuttosto tecniche e fragili in mani poco esperte. Resta Maver-Reglass con la Jurassic mx5 che non è marchiata Reglass ma è marchiata Paioli, che sarebbe la famiglia fondatrice della Maver, ma è fatta in Italia? Come dice quella canzone … è un mondo difficile …

    ciao, Trinc

    Ciao a tutti, ho una canna inglese Shimano Nexave 420 Fa (che sta per azione Fast) di cui sono nel complesso soddisfatto se non fosse che mi risulta molto difficile pescare con il galleggiante scorrevole, perché lungo il cimino ci sono 10 anelli di cui 5 del diametro di quello apicale e gli altri cinque di qualche micron maggiori. In queste condizioni è molto facile che il nodino di stop si blocchi su uno degli anelli causando delle belle parrucche. Con vento su fondali fino a tre metri la canna è ok, ma dato che spesso vado su scogliere artificiali con un fondo tra 6 e 8 metri pensavo di comprare una bolognese da 6 metri per maneggevolezza, su cui, all'occorrenza, usare i galleggianti scorrevoli da inglese.
    Non essendo abbastanza esperto per canne raffinate, costose e forse anche più delicate, pensavo ad una canna italiana come la Maver Jurassic Mx5 (intorno ai 120 Euro) oppure alla Legend Az 1, sempre Maver questa anche Reglass però siamo saliti a 168 Euro). A 170 Euro in offerta hanno anche la Shimano Speedmaster Ax Te5 ma non è italiana, a questo punto monetina testa o croce (se resta in verticale vince shimano) o qualcuno mi può consigliare?

    Ciao a tutti,

    Ho iniziato a pescare da ragazzino negli anni '70, poi per molto tempo ho smesso per ricominciare da capo poco tempo fa. Nel frattempo tutto è cambiato, la tecnologia (da comprare) cerca di sostituirsi alla tecnica (l'abilità del pescatore) scatenando orde di ingegneri aerospaziali che studiano materiali compositi, rifrazione della luce, fluidodinamica, per "aiutarci" a prendere qualche pescetto. Fortunatamente per il branzino e i suoi simili gli ingegneri vedono solo un aspetto molto limitato alla volta, mentre ai pesci resta un mare di possibilità. Per orientarmi in questo mare ho trovato la bussola del forum di Calabria pesca on-line che ha il pregio di distinguere tra tecnica di pesca e strumenti per pescare. Io vivo in Friuli e vado a pescare nei porticcioli sotto le falesie verso Trieste, pesco all'inglese, che offre il giusto equilibrio di attività, né troppo di attesa come la pesca a fondo, né troppo frenetica come lo spinning. Adesso vorrei affiancare all'inglese la bolognese, ma questo sarà argomento per i prossimi post.

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