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vibonese
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I molluschi costituiscono ottime esche.
L'orata e diffidente e abbandona subito l'esca se percepisce una qualsiasi resistenza – occorre quindi piombare a una buona distanza dall amo. L'abboccata e sempre lenta e circospetta. Attenzione: vanno utilizzati degli ami particolari, detti "ad artiglio d'aquila", caratterizzati dalla punta rientrante per evitare che il pesce senta la puntura mentre rigira l'esca in bocca. La ferrata deve essere sempre estremamente decisa.
Ho usato ARENICOLA ARTIFICIALE CON AMINOACIDI PESCA MARE Berkley ma devo dirti la verit? senza nessun risultato
I ferormoni e' un composto chimico naturale, molto attirante per i pesci…
i ferormoni sono quelle sostanze che i pesci femmina emanano nel periodo riproduttivo quindi fortemente attiranti per il maschio adulto!!!!
vengono attirati anche se si trovano a distenze elevate,venendo cosi' attirati verso la fonte
quando saranno nei paraggi non trovando la femmina attaccheranno con rabbia per mangiare..
Mentre quelle con aminoacidi naturali sono formati da vero estratto di pesce quindi molto attirante per i pesci…
VIDEO PESCA A MOSCA TONNI IN MARE BELLISSIMO MI AFFASCINA QUESTA TECNICA
[flash=500,500]http://www.youtube.com/watch/v/4sEE7FwvYSk[/flash]
Comlimplimenti Giancarlo sempre belle catture ti aspettiamo qui con noi…. wwwcalabriawww
Entrambi i modelli hanno dei preggi e dei difetti .
L'occhiello dovrebbe garantire una tenuta un po' pi? sicura mentre la paletta dovrebbe danneggiare un po? meno le esche destinate a risalire parzialmente sul finale.
Bei posti complimenti vado a pesca in quelle zone ogni tanto precisamente tra pizzo e lamezia un po prima di colamaio belle spigole
QUI UN BEL VIDEO
mms://rntlivewm.rai.it/raiuno/lineablu_260806.wmv
[size=18pt]BEACH LEGERING
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I mulinelli
Il grandissimo successo ottenuto dalla disciplina del beach-ledgering negli ultimi anni ha provocato un vero e proprio sconvolgimento delle attrezzature specifiche impiegate per la pesca dalla spiaggia. Per rendersi conto di quanta acqua sia passata sotto i ponti rispetto solo a pochi anni fa, quando ancora si faceva riferimento quasi esclusivamente alla disciplina del surf casting pesante, è sufficiente osservare gli attrezzi di un qualsiasi pescatore dalla spiaggia. Ferma restando l'utilità, e quindi la presenza, delle attrezzature tipiche da surf casting, ben difficilmente troveremo un pescatore che non abbia provveduto ad ampliare il suo fodero aggiungendone altre più leggere. L'intento di adeguarsi al meglio alle mutevoli condizioni del mare fa ormai parte del modo di operare di ognuno di noi. Ecco perché alle canne e ai mulinelli tipici da surf si sono affiancate le proposte specifiche da beach.
Personalmente sono convinto che il fodero ideale per il pescatore moderno dovrebbe contenere almeno due canne da surf più due da beach ledgering, tutte corredate da appropriati mulinelli. Lasciando comunque perdere ogni considerazione di carattere generale, entriamo nel vivo dell'argomento che riguarda proprio le caratteristiche del mulinello ideale.
Il mulinello
Ovviamente per scegliere quello giusto non potremo esimerci dal considerare la canna alla quale dovrà essere abbinato. Innanzitutto si dovrà tenere presente che la canna da beach rappresenta una sintesi tra distanza di lancio, sensibilità e stabilità in pesca. Deve quindi risultare in grado di lanciare anche a notevoli distanze senza perdere più di tanto la necessaria sensibilità alle tocche. Stabilite ancora una volta le caratteristiche tecniche che deve possedere la canna vediamo come le stesse influiscono sulla scelta del mulinello ideale. Diciamo subito che la stabilità in pesca, come del resto la sensibilità, poco o nulla hanno a che vedere con il mulinello. La stabilità dipenderà dalla somma di una serie di fattori come l'azione della canna, la forma ed il peso del piombo rapportato alle caratteristiche della vetta, il diametro dei travi inseriti nei mulinelli e via di seguito. La sensibilità dipenderà in buona parte ancora una volta dal rapporto intercorrente tra peso del piombo e vetta, e dalle caratteristiche oggettive di quest'ultima.
Se andiamo però ad analizzare il terzo elemento, ovvero la distanza di lancio, non potremo fare a meno di considerare che questa dipende sia dall'azione della canna che dalla capacità di svolgimento del mulinello. Ovviamente sono tutte considerazioni fatte solo in prima analisi perché è ovvio che influirà sulla distanza di lancio anche il diametro del trave come il peso e la forma del piombo. A prescindere però da ogni dettaglio risulterà fondamentale scegliere un mulinello in grado di garantire una buona capacità di svolgimento, non troppo pesante e dotato di un'ottima frizione. Per quanto riguarda le dimensioni, invece di elencare noiosi dati, mi sembra più interessante rimandare alla panoramica di quelli reperibili in commercio. In linea di massima si tenga presente che questi non dovranno risultare né troppo piccoli né troppo grandi e pesanti. I troppo piccoli non garantirebbero il corretto sbobinamento del filo, mentre i troppo grossi risulterebbero sbilanciati rispetto alla leggerezza delle canne specifiche. Personalmente sono comunque sempre propenso a scegliere il mulinello un tantino più grosso. Riguardo alle dimensioni, quindi, è meglio eccedere un po' piuttosto che scarseggiare. Mulinelli molto piccoli potranno e dovranno magari essere impiegati nelle canne da lancetto, ma non in quelle specifiche nate per il beach ledgering.
Il mulinello Ideale
Non avendo questo sito nessun interesse economico, volutamente non esprimerò giudizi né citerò alcuna marca, per evitare sponsorizzazioni di questa o quella ditta.
Ora descriverò qui di seguito alcune delle caratteristiche che un mulinello ideale dovrebbe avere:
1) Doppia bobina;
2) Almeno due cuscinetti
(chiaramente più cuscinetti ha migliore e più preciso sarà il suo funzionamento, e maggiore anche il costo iniziale;
3) Avvolgimento a spire incrociate
(per evitare paurose parrucche);
4) Buona frizione anteriore;
5) Resistenza alla salsedine
(questa è data soprattutto dall'uso di materiali all'avanguardia e di qualità, abbinati a una perfetta manutenzione).
La doppia bobina risulterà utilissima quando vorremo adeguare i travi imbobinati al tipo di vetta e al piombo che stiamo utilizzando. Solitamente una bobina sarà caricata con un filo dello 0,18-0,20 e l'altra con uno 0,23-0,25.
L'avvolgimento a spire incrociate consentirà un perfetto riempimento della bobina con il conseguente agevole svolgimento della lenza in fase di lancio.
Per quanto riguarda i cuscinetti è ovvio che se il nostro mulinello ne monta almeno due o più, sarà in possesso di un migliore movimento. Caratteristica che, insieme a una maggiore durata nel tempo, otterremo da quel mulinello che è stato realizzato con materiali antisalsedine.
Ultimo connotato da tenere presente, ma non certo in ordine di importanza, è la frizione. Solitamente le frizioni posteriori risultano più dolci e progressive rispetto a quelle anteriori. Considerando i finali di diametro ridotto che siamo soliti impiegare potremmo pensare che sono proprio queste che fanno al nostro caso, ma non è così. Purtroppo, le frizioni posteriori sono soggette a rotture o ad intoppi nel funzionamento provocati dalla sabbia o dalla salsedine. Ecco perché è consigliabile affidarsi a mulinelli caratterizzati da frizione anteriore, magari un po' meno progressiva, ma sempre efficiente nel tempo.
Massimo Rotondaro
[size=12pt]TERMINALI Surfcasting
Nel Surfcasting una delle cose pi? importanti sono sicuramente le montature. Ogni surfcaster ha un proprio modo di realizzarle ed esse cambiano a secondo del pesce che si vuole catturare e a secondo delle condizioni del mare. Se ad esempio ci troviamo in situazioni di mare mosso ? bene usare terminali non troppo lunghi cos? da evitare i fastidiosi ingarbugliamenti della lenza, al contrario, in situazioni di mare calmo possiamo utilizzare terminali di una certa lunghezza. Anche la struttura della terminale ? molto importante: oggi ci sono in commercio tanti piccoli accorgimenti che possono rendere il terminale pi? adeguato alle diverse situazioni. Generalmente vengono inseriti perline, galleggianti, bait- clip, ecc…. a secondo del terminale che si vuole costruire. Qui di seguito viene presentato una serie di montature tra le pi? utilizzate e facili da creare. Tralasciando la grandezza degli ami e lo spessore dei terminali si potr? vedere come esse vengono costruite e quale sia l'impiego ottimale.
Il paternoster
Il ?Pater noster?? forse il calamento pi? vecchio che si conosca.
Infatti il suo utilizzo ? pressoch? universale nell?ambito della pesca sportiva effettuata sia da terra(pesca a fondo) che dalla barca(bolentino).
E?il calamento pi? utilizzato insieme ai ?monoamo? nel surfcasting e puo avere una lunghezza che varia a secondo della lunghezza dei suoi braccioli (2 in tutto) e che va da 120 a 150 cm.I braccioli sono anch?essi di sezione e lunghezza variabile,per rispondere al meglio allo stato di agitazione delle acque.Si potranno utilizzare quindi braccioli da 40 cm. e diametro contenuto allo 0.35 se la turbolenza ? elevata,per arrivare ad un max. di 130 cm. con diametro 0.24 in caso di mare in scaduta.Lo stesso ?Paternoster? pu? essere utilizzato come calamento di ricerca nell?immediato sottoriva a caccia di pescettame che per la maggior parte sar? costituito da triglie,cefali,leccette,
Monoamo
Questo calamento ? simile a quello descritto in precedenza per?
utilizzeremo un solo amo. Nel primo caso (short-arm) utilizzeremo un bracciolo che dovr? essere massimo di 80cm mentre nel secondo caso (long-arm) il bracciolo dovr? essere di 1.5, 2 metri
Scorrevole
Questa ? la montatura primaria che tutti devono conoscere.
Si fa scorrere nel filo al mulinello il piombo a pera o sferico con un salva nodo vicino alla girella per evitare la rottura del filo provocata dallo sfregare del peso.
Il bracciolo dovr? essere di circa un 1 – 1.5 metri.[/size]
[size=12pt]
Le Canne
Il tipo di canna puo' essere o a innesti oppure telescopica.Di solito le migliori sono quelle ad innesti e sono formate da 3 pezzi che si innestano uno all'altro.La tre pezzi classica lavora tutta,esistono anche canne in 3 pezzi che pero' lavora solo la punta flettendosi anche nella parte terminale:altre che si flettono nella parte centrale della canna stessa.Il tipo migliore per la pesca all'inglese e' il secondo in quanto rende molto versatile l'attrezzo,piu' potente e quindi si possono raggiungere lanci molto lunghi.l' innesto piu' usato e' lo Spigot:? cioe' viene innestato direttamente il pezzo distale in quello prossimale con il primo a fare da femmina.L'impugnatura viene in genere fatta in materiale di sughero anche se in alcuni casi si usano materiali sintetici.Le canne di buon livello hanno l'attacco fisso.
L'impugnatura
Di solito,e' il sughero il materiale con cui viene costruita,ma in percentuali varie,anche i materiali sintetici concorrono alla realizzazzione.Nelle canne di buon livello che ormai hanno la posizione per l'attacco del mulinello fissa,l'impugnatura in sughero viene anche sagomata per facilitare la presa ed aumentare il comfort.Per quanto riguarda l'attacco del mulinello si possono avere due soluzioni:la prima prevede l'impiego di due anelli liberi di muoversi lungo l'impugnatura in sughero,oppure con il classico attacco fisso.I migliori sono i secondi in quanto con il primo modello dopo qualche minuto di pesca si doveva sempre controllare l'attacco se era stretto.
Gli anelli guidafilo
Nella varieta' offerta dal mercato,ovviamente,ci sono i migliori ed i peggiori e la cosa incide molto sul prezzo della canna stessa.Comunque la cosa che bisogna guardare quando si comprano gli anelli per una canna all'inglese e' la leggerezza.Il filo della legatura deve essere sottile perche' su questo deve essere fatta una consistente verniciatura,e quindi se il filo e' grosso il risultato finale sarebbe un manicotto brutto dal punto di vista estetico che niente aggiunge alla robustezza d'insieme.
I mulinelli
In Italia la pesca all'inglese prevede quasi esclusivamente l'impiego di mulinelli a bobona scoperta e capaci di recuperare velocemente il filo,in Inghilterra invece sono molti i pescatori che preferiscono i modelli a bobina coperta.E' chiaro che al giorno d'oggi specialmente nell'agonismo dove si pesca in canali anche larghi 80mt si preferiscono mulinelli a bobina scoperta con una velocita' di recupero molto alta in quanto un mulinello tradizionale non ce l'ha farebbe da un punto di vista delle resistenza fisica a danno del pescatore.
Il filo
Una tecnica cosi particolare non poteva che avere anche un filo particolare.Le caratteristiche principali a cui deve rispondere un buon filo all'inglese sono la scarsa elasticita' e l'affondabilita'.La prima caratteristica si rende necessaria soprattutto pescando a grandi distanze,ma se ne godono i vantaggi in ogni caso.La scarsa elasticita' di un filo permette di far giungere all'amo il colpo di ferrata in modo piu' diretto e non ammortizzato dall'allungamento naturale del nylon.Un altro problema e' rappresentato dal fatto che il filo per tale pesca ha una superficie molto dura e quindi risente sensibilmente di accidenti meccanici come colpi contro pietre o rami,intaccandosi irrimediabilmente,cosi come risente lo spostamento dei piombi duri o troppo schiacciati.
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Una suora sta pescando e prende una trota enorme da fare per cena. Un altro pescatore la vede e le fa: "Anvedi che pesce… per Dio!". La religiosa: "Signore, non deve parlare cosi'… sono una suora!". L'uomo per riprendersi: "Ma sorella, quello e' il nome del pesce: si chiama pesce Perdio!". La suora torna in convento e fa alla superiora: "Madre, guardi che pesce Perdio che ho preso!". "Ma sorella, non dove parlare cosi'!". "Ma madre, quello e' il nome del pesce: pesce Perdio!". Allora la superiora: "Bene, dammi il pesce Perdio che lo pulisco". Mentre la superiora pulisce il pesce, entra in cucina il monsignore per curiosare tra i fornelli. La superiora: "Padre, guardi che bel pesce Perdio!". "Sorella, va bene che e' un bel pesce, ma non e' il caso di fare queste esclamazioni!". "Ma monsignore, e' proprio il nome del pesce: pesce Perdio!". Allora il monsignore fa: "Va bene, allora dammelo che lo cucino io!". Quella sera a cena nel convento c'e' anche un pretino novizio appena arrivato, e quando il pesce viene servito in tavola esclama: "Accidenti che pesce!". Allora la suora fa: "L'ho pescato io quel pesce Perdio!". La superiora: "E io ho pulito il pesce Perdio!". Infine il monsignore: "Io l'ho cucinato il pesce Perdio!". Il novizio visto l'andazzo della serata esclama: "A me 'sto cazzo di posto gia' mi piace…"
Due amici, uno pescatore e uno cacciatore, si narrano ogni volta le rispettive avventure, ma con gli anni sparano frottole sempre piu' grosse. Un giorno decidono di dirsi per il futuro sempre la verita'. Giorni dopo si vedono e il pescatore racconta: "Ieri sono stato a pescare e ho preso un'anguilla di 20 metri!". "Boom!". "Ma eravamo d'accordo che nessuno metteva in dubbio i racconti dell'altro". "Va bene, ci credo". E' la volta del cacciatore di raccontare le sue avventure: "Ieri sono stato sui monti e ho abbattuto un alce enorme, ma sono stato sorpreso dal guardiacaccia e quindi gli ho dovuto sparare". "Ma cosa mi dici?". "Certo! Poi sono scappato in auto, ma mi ha fermato la polizia e allora sono stato costretto a sparare pure a loro". "Ma va la', ma cosa mi dici?". "E poi mi sono nascosto in un bar e sono stato circondato da una folla che mi voleva linciare; allora ho preso il fucile…". "E la miseria! Non mi vorrai far credere che…". E il cacciatore: "Senti, o accorci l'anguilla o faccio una strage!"
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